Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’alpino nell’ex ospedale «Ricostruito con volontari»
TREVISO «Questa onorificenza va a tutti i volontari. Non solo a me, perché da soli non si fa nulla». Lo spirito alpino di Bruno Crosato traspare fin dalle prime parole che pronuncia per commentare la decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di conferirgli l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica: «In rappresentanza degli Alpini della Protezione civile del Veneto, che hanno ripristinato in tempi record cinque ospedali dismessi Valdobbiadene, Zevio, Schiavonia Monselice, Isola della Scala, Bussolengo, ndr) della regione». Crosato è il coordinatore della sezione trevigiana della Protezione civile dell’Ana e con i suoi 460 volontari ha avuto il compito di rimettere in funzione l’ex ospedale di Valdobbiadene, chiuso da vent’anni. Un impegno portato a termine in soli sei giorni: «Noi Alpini non ci fermiamo davanti a niente, il nostro motto è “detto fatto”. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto tutto, dalle pulizie alla disposizione dei letti. E lo abbiamo fatto in silenzio, dando il massimo perché sapevamo che quell’ospedale avrebbe potuto fare la differenza». Crosato ricorda quei giorni difficili: «Siamo preparati per le emergenze, terremoti o alluvioni, ma questo virus è stato qualcosa di nuovo per noi. Andavamo incontro a un nemico invisibile e questo faceva paura. Ma non ci siamo arresi». La notizia dell’onorificenza del Presidente, gli è arrivata nella sede della sezione, mentre ultimava l’organizzazione di una trasferta in uno degli ospedali di Bergamo, dove andrà a prestare supporto: «Sono rimasto sorpreso ma felice. Questo è il riconoscimento per tutti gli alpini che, come volontari, si impegnano credendo nei valori delle Penne Nere. La nostra forza è l’unione, solo così che arrivano i risultati».
” Bruno Crosato La nostra forza è l’unione: ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo sistemato tutto, ora a Bergamo