Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Appalto chiuso 45 lavoratori senza lavoro e senza soldi
ALTAVILLA Di nuovo proteste davanti la sede del magazzino Rossi Catering, del Gruppo Serenissima, ad Altavilla: protestano 45 magazzinieri che a fine marzo hanno perso il lavoro. Il contratto per l’azienda per cui lavoravano, in appalto per Rossi Catering, è scaduto e non sono più stati riassunti. «L’azienda aveva assicurato la riassunzione quando fossero tornati i carichi di lavoro. Che sono ormai ai livelli di prima dell’emergenza: tuttavia sono state riassunte solo 10 persone» denuncia Matteo Molin Fop, sindacalista Adl Cobas. Il Gruppo Serenissima non ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda. «Abbiamo chiesto un nuovo incontro in prefettura e continueremo con le proteste – dichiara Molin Fop – qui ci sono 45 persone che hanno famiglia per strada. Per loro l’ammortizzatore sociale Fis, peraltro ad oggi non ricevuto, è quasi alla scadenza». I magazzinieri si occupavano della logistica per consegne alimenti ad ospedali, case di riposo, pizzerie, mense e pasti a domicilio. Stando alla denuncia del sindacato, la Rossi Catering da alcuni anni aveva un appalto con la società Rossi Giants srl, di cui i magazzinieri erano diretti dipendenti. «Sfruttando un appalto in scadenza e un calo di lavoro dovuto al Covid, la committenza ha colto l’occasione per chiudere l’appalto, internalizzare il servizio e in questo modo poter attuare una riorganizzazione, rimarcando inoltre di non avere l’obbligo di riassumere» dichiara il sindacato. Tutti i lavoratori sono stati licenziati e ora sono in attesa dell’assegno Fis dall’Inps. «Nel primo tavolo in prefettura abbiamo chiesto la riassunzione del personale precedentemente in appalto, creando una graduatoria che tenesse conto dell’anzianità di cantiere e dei carichi familiari. Rossi Catering si è limitata a un generico impegno a riassumere: di fatto, sono stati riassunti solo una decina di addetti, i più giovani» dichiara Molin Fop. Il sindacato ritiene che questo «sveli il vero motivo per cui l’azienda non ha accettato la nostra proposta della graduatoria: volevano aver totale discrezionalità nelle assunzioni, scaricando sulla collettività i costi sociali degli esuberi. Ma non finisce qui, le manifestazioni continueranno» conclude il sindacalista.