Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Pala spostata? La città non conta più nulla»
BASSANO «La vicenda della Pala di Sant’Anna ritornata alle Gallerie dell’Accademia di Venezia in silenzio dimostra che Bassano, dopo un anno di amministrazione Pavan, ha perso la possibilità di diventare punto di riferimento e trainante di un’area vasta». Lo dichiara Angelo Vernillo, capogruppo di Bassano passione comune, convinto che «nella questione della Pala, la città non sia stata per nulla considerata». Secondo il consigliere di minoranza è questa la sensazione che rimane a seguito delle modalità con cui è stato restituito il capolavoro di Jacopo Da Ponte, «senza colpo ferire», dopo che per 64 anni è stato custodito nel museo cittadino. «In un anno di amministrazione Pavanaggiunge Vernillo - il Tribunale della Pedemontana sembra sparito dall’agenda cittadina, l’ampliamento del comando intercomunale di Polizia locale è fermo, il marchio territoriale d’area in grave ritardo e se non fosse per l’intelligente soccorso del sindaco di Valbrenta Luca Ferazzoli, saremmo tornati indietro. La gestione dell’emergenza Covid 19 è stata insufficiente e senza coordinamento con gli altri sindaci del territorio. Il primo cittadino di Romano, Simone Bontorin, si è fatto collettore e riferimento per la distribuzione delle mascherine e ha messo in campo 500mila euro per i suoi cittadini e le attività imprenditoriali».
Il consigliere sostiene che nel precedente mandato, l’amministrazione Poletto ha «pensato e portato avanti una Bassano che cercasse di esercitare una leadership di servizio per un territorio più ampio», creando il primo comando intercomunale di Polizia locale che «doveva essere ampliato». «Abbiamo lavorato per il marchio d’area del turismo e c’erano tutti i presupposti per partire operativamente - rileva -e inserito Bassano nei circuiti europei di costruzione delle città del futuro con il progetto “Making City. Credo sia questa la strada da percorrere per Bassano non solo per evitare altre situazioni come la Pala di Sant’Anna, ma per la crescita economica e per il benessere, ancora di più adesso dopo il Covid-19». (r.f.)