Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fiere, world day a padiglioni chiusi «Verona è pronta a ripartire»
VERONA Il simbolismo è forte. La giornata mondiale delle fiere. E le fiere coi padiglioni chiusi. La giornata cadeva ieri, 3 giugno. E anche Veronafiere è entrata nel coro: «L’incertezza sulla ripartenza è in forte contrasto con la consapevolezza di poter essere decisivi per l’export delle piccole-medie imprese italiane». Nel dire così, Maurizio Danese, presidente del polo fieristico scaligero, fa riferimento alla leva principale: il ruolo giocato nella promozione del Made in Italy. Ma di leve ce n’è pure un’altra, ossia la ricaduta sul territorio. Vedi l’annullamento di Vinitaly 2020, ufficializzato a fine marzo, uno dei «colpi» incassati durante il lockdown dall’economia di Verona, alberghi e ristoranti in primis.
«Veronafiere è stata costretta a cancellare o riprogrammare oltre 20 eventi con un danno nell’ordine del 50% sul fatturato 2020», stima Danese parlando di «un deficit che si rifletterà anche sulla città, che ogni anno beneficia dell’indotto fieristico per circa 1 miliardo di euro». È il direttore generale, Giovanni Mantovani, a mettere in fila i tre punti su cui «urgono risposte dal governo: certezza sulla data di riapertura, approvazione dei protocolli presentati con i principali player e un sostegno adeguato per evitare un pericoloso avvitamento finanziario». Nel suo intervento, ieri, Danese rimarcava la «centralità riconosciuta dai presidenti delle tre Regioni che sommano il 75 per cento delle manifestazioni internazionali italiane — Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna — e ora anche dal dl Liquidità, in approvazione, che finalmente sancisce la funzione strategica del sistema fieristico».
Sulla necessità di riaprire in fretta, allora, la sponda politica, tra gli altri, di Lorenzo Fontana, deputato e vicesegretario federale leghista: «Pensiamo ci siano tutte le condizioni per ripartire, e che sia necessario farlo, in piena sicurezza, quanto prima, velocizzando la riapertura dell’aeroporto e la ripresa degli scambi con l’estero».
Con una sponda decisiva che viene dalla Regione. «La riapertura dei padiglioni sottolinea il presidente del Veneto, Luca Zaia - sarà il segnale forte del superamento dell’emergenza e soprattutto della necessaria ripartenza del mondo produttivo. Le fiere sono un asset strategico per la promozione del made in Italy sui mercati internazionali». Secondo Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), sono circa mille le manifestazioni organizzate dal settore ogni anno (oltre 200 le internazionali. È pari a circa 60 miliardi di euro il volume d’affari annuale generato dalle 200mila imprese italiane espositrici e dai 20 milioni di operatori provenienti dall’Italia e da tutti i Paesi del mondo.
Danese L’incertezza sulla riapertura in contrasto con il ruolo sull’export