Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Musei, Casarin corre da direttrice
Quattro i candidati: lei è stata ammessa al colloquio a pieno titolo, uno con riserva, due esclusi
Nella controversia della Pala di Sant’Anna ritornata in sordina alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, dopo che per 64 anni è stata custodita nel museo cittadino, finisce nel mirino l’ex direttrice dell’istituto Chiara Casarin. Per il sindaco Elena Pavan la responsabilità della vicenda sarebbe dei tecnici, della già direttrice artistica in particolare, che «non ha fatto capire alla parte politica l’importanza del dipinto per la città: mi sarei mossa diversamente se avessi saputo». Ma la stessa Casarin è anche l’unica ammessa a pieno titolo (uno lo è «con riserva») tra i quattro candidati alla selezione per la direzione del museo civico.
Le due situazioni si sono susseguite a poche ore di distanza, abbattendosi come un fulmine a ciel sereno sugli ambienti culturali cittadini. Prima le dichiarazioni del sindaco («Casarin mi ha presentato il ritorno a Venezia dell’opera di Jacopo Da Ponte come se si trattasse di un normale scambio di quadri») e , a stretto giro, la pubblicazione sull’albo pretorio comunale degli esiti delle ammissioni al bando. La gara era stata indetta dalla precedente amministrazione nei primi mesi del
2019, è stata subito congelata dall’attuale giunta, che a sua volta aveva messo in campo altre formule per il nuovo dirigente museale (come la figura del consulente esterno e direttore artistico per un semestre) in seguito abbandonate perché di difficile attuazione. Il bando è stato quindi riattivato con le stesse modalità e con gli stessi aspiranti all’incarico dello scorso anno. L’altro candidato ammesso, ma con riserva, è Denis Ton, conservatore a tempo indeterminato dei musei civici di Belluno. Risultano invece «non ammesse» alla selezione Beatrice Avanzi, già curatrice del Mart di Rovereto e poi conservatore responsabile della pittura simbolista e delle scuole straniere al Musée d’Orsay di Parigi, e Monica Preti, dal
2006 direttrice dei programmi di storia dell’arte e archeologia dell’auditorium del museo parigino Louvre. Così ha deciso la commissione esaminatrice chiamata a selezionare il nuovo direttore scientifico dell’istituto cittadino. La compongono il presidente Antonello Accadia (segretario generale del Comune),gli esperti Maria Teresa del Gregorio e Paola Marini (già direttrice dei musei cittadini e delle Gallerie dell’Accademia veneziane, oggi presidente della Fondazione Roi) oltre al segretario Alessandro Zanutto. Il prossimo step della procedura, il colloquio, è fissato per il 29 di questo mese. Si tratta di vedere se Casarin si presenterà. Nei mesi scorsi, aveva ripetutamente lasciato intendere che non avrebbe partecipato al bando e gli ultimi sviluppi sulla vicenda della Pala dapontiana potrebbero confermare questa intenzione. Se rinunciasse, l’unico in pole position sarebbe Denis Ton al quale la commissione ha chiesto di presentare un’integrazione per sciogliere la riserva. In caso contrario (attualmente il suo incarico al museo di Belluno è a tempo indeterminato, mentre quello per Bassano è a tempo determinato) potrebbero aprirsi nuovi scenari, a partire dall’annullamento del bando e la riproposizione di uno nuovo. Un’ipotesi che farebbe slittare ulteriormente i tempi per dare al museo una direzione stabile di cui avrebbe bisogno dopo un anno di situazioni precarie. Sulla confusa situazione, insorgono i consiglieri di opposizione che addebitano ogni responsabilità alla politica cittadina.