Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pala di Sant’Anna, Gerin: «Andava restituita e questa Giunta lavora»
BASSANO Botta e risposta tra capigruppo di maggioranza e minoranza sulla «Grande Bassano». L’improvviso ritorno alle Galleria dell’Accademia di Venezia della Pala di Sant’Anna, capolavoro di Jacopo Da Ponte per 64 anni custodito nel museo cittadino, secondo il capogruppo di Bassano passione comune (opposizione) Angelo Vernillo «dimostra che la città ha perso la sua leadership territoriale, come confermano gli interventi rimasti al palo». Pronta la replica del capogruppo della Lega,
Roberto Gerin.«Questa amministrazione non ha concluso i progetti nel primo anno di mandato, come l’istituzione del Tribunale della Pedemontana o il comando intercomunale di Polizia locale - risponde - perché nei cinque anni precedenti era stato fatto poco o nulla per gli stessi. Anzi, si era scritto solo il titolo».
Gerin ricorda invece quanto realizzato in un anno, a livello intercomunale, dall’amministrazione Pavan: il tavolo di coordinamento sul 5g, il protocollo per le politiche giovanili e l’aggiudicazione del bando Innovation Lab, l’ufficio sovracomunale per intercettare i bandi europei. Sulla «gestione insufficiente dell’emergenza sanitaria, senza coordinarsi con gli altri Comuni del comprensorio» come dichiarato da Vernillo, il capogruppo della Lega ribatte che «le mascherine sono arrivate a tutti i bassanesi». «Le misure economiche sono state prese da subito - aggiunge -: dalle rette degli asili nido e delle scuole dell’infanzia alla sospensione dell’imposta di soggiorno e
Cosap ai tre mesi di esenzione dell’affitto per i negozi che occupano stabili comunali. Proprio sulla sospensione delle rette dei nidi, l’amministrazione aveva cercato un confronto con i paesi confinanti. E in merito ai 500mila euro di aiuti stanziati da un Comune limitrofo, presi come paragone dal consigliere Vernillo, è giusto chiarire che a Bassano li abbiamo già superati da un pezzo».
Infine, sulla vicenda della Pala di Sant’Anna, Gerin osserva che «al rifiuto dell’amministrazione di restituirla disattendendo un preciso obbligo, si rischiava di compromettere i rapporti con altri istituti che non si sarebbe più fidati di scambiare opere con il museo di Bassano».