Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Loreggia, bimbi a scuola per la festa di fine anno

- Silvia Moranduzzo

PADOVA I loro occhi guizzano a destra e a sinistra al di sopra della mascherina, alla ricerca degli amici. Poi i bambini vedono la maestra, finalmente in carne ed ossa, e fanno per correrle incontro ma si bloccano. Sembrano incerti, si guardano intorno come se avessero appena combinato un guaio e tornano vicino ai genitori, disposti in cerchio. Nel parco di villa Wollemborg a Loreggia, nell’Alta padovana, così si ritrovano gli alunni di quinta elementare per l’ultimo giorno di scuola. Il Comune ha deciso di regalare un ultimo momento insieme, prima del grande salto in prima media. Dalle 9 di ieri mattina le tre classi di Quinta si sono ritrovate a distanza di un’ora una dall’altra, così da rispettare il distanziam­ento ed evitare quelle polemiche che negli ultimi giorni hanno affollato le cronache, come la vicenda della maestra di Prato che ha fatto lezione al parco.

Nessuna sfida, nessun tentativo di biasimo delle regole anti-contagio, solo la volontà di fare qualcosa per i bambini. «Ho spiegato loro che sono eroi della resilienza - dice il vicesindac­o e assessore alla Scuola di Loreggia, Laura Bastarolo - così abbiamo chiuso il cerchio. È una fine dell’anno scolastico simbolica e la stessa cosa la faremo il 20 giugno per le ultime classi della scuola materna e il 22 per quelle delle medie». Poi viene l’ora del regalo: una borraccia e una mascherina per ciascuno. Le ritirano in una fila ordinata, disciplina­ti come tanti soldatini. Una scena surreale, lontana dalle risate, le corse, i giochi che normalment­e caratteriz­zano gli incontri tra i bambini. Così il virus sembra aver modificato i modi di interagire tra i più piccoli, costretti a una responsabi­lità che le generazion­i precedenti non sono state chiamate ad assumersi. Eppure, un momento in cui il ghiaccio comincia a sciogliers­i c’è. La consegna del regalo alla maestra, una piccola piantina in un vaso rosa. Tutti intorno all’insegnante, che non trattiene lacrime di commozione, si fanno un po’ più vicini. Ecco che ricompaion­o i sorrisi, le piccole spinte per gioco, le risate. «È stata dura - racconta Giulia Dalla Bona, una delle maestre - non eravamo preparati. Abbiamo fatto il possibile per mantenere le relazioni, anche se non è stato facile. Questo momento di ritrovo è importante».

A ritrovarsi sono anche gli alunni del collegio salesiano «Astori» di Mogliano Veneto. Seduti sull’erba all’aria aperta, la terza elementare ha potuto svolgere un’ultima lezione con la maestra Maria Grazia Bruna, emozionata nel rivedere di persona i suoi studenti. Anche qui l’istinto è di abbracciar­si ma i bambini non lo fanno, restano a debita distanza, chi sulle panchine, chi sull’erba. «Un atto dovuto - ha detto il preside, don Nicola Toffanello - fare didattica online è completame­nte diverso dal vedersi di persona. È un gesto puramente simbolico».

Certo, restano grosse incertezze sul futuro. Si tornerà sui banchi a settembre? «Penso di no, visto come sta allungando i tempi il governo scandisce Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova e sindaco di Loreggia - dobbiamo dare risposte ai cittadini e senza le linee guida non possiamo. Dobbiamo acquistare barriere in plexiglass? Quanti alunni possono stare in una classe? Come organizzer­emo il trasporto pubblico? Stiamo dando un pessimo segnale, il coronaviru­s non può togliere il diritto allo studio».

A Loreggia i bambini si salutano. Un po’ meno rigidi, sventolano la mano verso le maestre e gli amici, allegri ma forse non spensierat­i come dovrebbero.

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 ?? ?? A Loreggia Gli alunni dell’elementare attorno ad una loro maestra. Ragazzi e insegnanti si sono tenuti a distanza (Bergamasch­i)
A Loreggia Gli alunni dell’elementare attorno ad una loro maestra. Ragazzi e insegnanti si sono tenuti a distanza (Bergamasch­i)

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