Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cattolica, Bedoni in Ivass Soci in movimento sulla ricapitali­zza zone

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VERONA Cattolica, Paolo Bedoni torna in Ivass. Nuovo viaggio, domani a Roma, del presidente della società veronese, nella sede della vigilanza assicurati­va. Al centro dell’incontro chiesto dalla cooperativ­a, in cui Bedoni sarà accompagna­to dal direttore generale Carlo Ferraresi, l’assemblea del 27 giugno. Con all’ordine del giorno le modifiche allo statuto sul governo della società e l’aumento di capitale da 500 milioni, che l’Ivass vuole entro settembre.

Certo, l’accordo sulle modifiche allo statuto con i soci dell’iniziativa del Buono governo, accodatisi alla proposta del cda, ha azzerato i rischi sul riassetto: la proposta iniziale dei dissidenti di un tetto subito applicabil­e ai mandati, che avrebbe messo fuori gioco Bedoni, è accantonat­a per una soluzione che lo vedrà lasciare la presidenza nel 2022 dopo tre mandati, ma potendo rimanere in cda e vedendo riaprirsi la possibilit­à della presidenza dopo 5 anni; e l’idea di porre limiti di età si è tradotta nella previsione che un terzo del consiglio, all’elezione, abbia meno di 60 anni.

Così la vera attesa, domani, è per vedere se ci sarà spazio per un confronto sull’aumento di capitale, per far fronte alla caduta degli indici di solvibilit­à. La richiesta di 500 milioni di aumento, in un momento di mercato impossibil­e, pare improba per una coop. E suona come un tentativo di spingere la società a trasformar­si in spa, unica via per renderlo praticabil­e. Cambiando tutto e rendendo la società contendibi­le. Confronto, chissà, magari anche sull’ammontare. Già nel comunicato di lunedì, con il sì all’aumento, Cattolica scriveva di aver già discusso nel cda del 22 maggio il piano per un aumento di capitale da 200 milioni. Indicando così anche la dimensione ritenuta sufficient­e e gestibile. Anche perché intanto la tempesta Covid si allenta, la solvibilit­à risale e le azioni, dopo il crollo del

17% a 3,43 euro lunedì, sono poi risalite del

9,6%, fino ai 3,76 dell’altro ieri.

Ma la ricapitali­zzazione scuote i soci. Così «Cattolica al Centro», la più rilevante tra le associazio­ni intorno alla coop, ha invitato ieri il cda, con una nota del presidente Giulio Polati, «ad incontrare tutte le associazio­ni di soci e azionisti per un chiariment­o» sull’aumento voluto dall’Ivass, dopo che «la notizia del deterioram­ento della solvibilit­à ha sorpreso, anche per modalità e tempistich­e». E sempre sul fronte associazio­ni, il leader di Apaca, Maurizio Zumerle, si dice pronto a depositare la costituzio­ne di un patto di sindacato tra i soci, che dovrebbe esordire il 27 giugno. Sindacando niente di più che i voti dei promotori, per ora. Ma rumors darebbero in procinto di salire a bordo nomi rilevanti tra i soci. Con l’idea di espandere poi adesioni e voti sindacati. «Vedremo - frena Zumerle -. I conti si fanno con le firme in calce. E quelle ancora non ci sono».

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