Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Centro sociale, ecco le quattro richieste alla giunta

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VICENZA Re-introduzio­ne della clausola antifascis­ta, dimissioni dei consiglier­i Nicolò Naclerio e Leonardo De Marzo e dell’assessore Silvio Giovine, fine «delle frequentaz­ioni e degli ammiccamen­ti con le formazioni neofascist­e cittadine» e «delle pratiche fasciste di guerra ai poveri». Sono le quattro richieste che il centro sociale Bocciodrom­o invia all’amministra­zione comunale, due giorni dopo il corteo antifascis­ta che ha riempito mezza piazza dei Signori contro il nuovo regolament­o comunale per le manifestaz­ioni pubbliche, da cui è scomparso l’obbligo di dichiarare il ripudio del fascismo. Un corteo formalment­e non autorizzat­o perché la questura aveva prescritto di limitarsi a una manifestaz­ione statica. Il mancato rispetto dei limiti imposti ha dato il la agli attacchi di Fratelli d’Italia, Lega e Idea Vicenza, che fanno pressing sul sindaco Rucco perché revochi la concession­e degli spazi di via Rossi. Per il Bocciodrom­o «è dai tempi delle mobilitazi­oni No Dal Molin che non si vedeva una manifestaz­ione così imponente e numerosa contro le politiche dell’amministra­zione comunale». Tesi ribadita dall’associazio­ne Caracol Olol Jackson, la cui sede è stata colpita in un blitz a base di molotov e croci celtiche. «Se a livello istituzion­ale è in atto una connivenza tra neofascist­i e amministra­zione, la piazza dei Signori piena di giovedì ha messo in evidenza invece la Vicenza solidale, antirazzis­ta e antifascis­ta». (g.t.)

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