Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Lavoratori a rischio e turisti, Zaia estende l’obbligo dei tamponi
Superato ieri il muro dei cento contagi, le categorie a rischio dovranno fare il test al rientro dall’estero
VENEZIA Il Veneto allarga l’obbligo dei tamponi con un’ordinanza che la estende non solo ai turisti provenienti dai Paesi «a rischio», ma anche ad alcune categorie di lavoro come gli operatori di case di riposo ed Rsa per non autosufficienti, le badanti, i lavoratori stagionali del settore agricolo i lavoratori in trasferta all’estero. Per chi sgarra una multa di mille euro. Zaia: «Ma non vorremmo basarci sul metodo coercitivo, i nostri medici non possono indossare la divisa militare». Contagi, sforato il muro dei cento.
E’ più restrittiva di
VENEZIA quella emanata mercoledì dal ministro della Salute, Roberto Speranza, l’ordinanza firmata ieri dal governatore Luca Zaia e in vigore fino al 6 settembre. Alla luce della ripresa dei contagi da Covid-19 (105 solo ieri, per un totale di 20.939) legata per il 55% a casi importati dall’estero, da stranieri o da veneti al rientro da altri Paesi, il presidente del Veneto conferma l’obbligo nazionale per chi, nei 14 giorni antecedenti, abbia soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna di avvertire la propria Usl entro 24 ore e di sottoporsi a tampone entro 48. E’ gratuito e può essere effettuato anche negli ambulatori accreditati(non ci sono invece restrizioni per coloro che dichiarano di essere stati sottoposti a test con esito negativo nelle 72 ore precedenti all’ingresso). Ma allarga «il controllo obbligatorio» ad altri soggetti «a rischio particolare» «che abbiano transitato o soggiornato all’estero nei 14 giorni precedenti, indipendentemente dalla durata e dalla motivazione» della trasferta.
Sono: gli operatori di case di riposo ed Rsa per non autosufficienti; gli operatori sanitari al lavoro negli ospedali generalisti o di comunità, negli Hospice o nelle Unità riabilitative territoriali; le badanti; i lavoratori stagionali del settore agricolo; i lavoratori in trasferta all’estero fino a 120 ore e non soggetti all’obbligo di quarantena; le persone al ritorno da Bulgaria e Romania in pullman o bus turistici («dobbiamo intercettarli», avverte Zaia); gruppi target di popolazione di particolare interesse epidemiologico, come la comunità pakistana; i soggetti provenienti dai 17 Paesi per l’arrivo dai quali sono previsti i 14 giorni di isolamento domiciliare. Tutti devono comunicare il rientro all’Usl di riferimento entro 24 ore, possono chiedere chiarimenti al numero verde regionale 800-462340 o a quelli delle singole aziende sanitarie, che pubblichiamo qui sotto. Chi non dichiarerà il viaggio all’estero, rifiuterà il tampone o non rispetterà la quarantena riceverà una multa di mille euro. Importo che il datore di lavoro pagherà per ogni dipendente che abbia trasgredito a tali obblighi e dei quali lui non abbia chiesto loro conto.
La stessa sanzione è prevista per gli ospiti e gli operatori dei centri di accoglienza migranti che si sottraggano ai controlli previsti dall’Usl competente. «Registriamo una mole di asintomatici: su 5900 soggetti in isolamento domiciliare, solo 124 evidenziano i sintomi della malattia — spiega Zaia —. La situazione è sotto controllo, anche alla caserma Serena, ma la maggioranza degli attuali contagi è legata a persone al rientro in Veneto, spesso vacanzieri, che veicolano il virus. Arrivano soprattutto da Croazia, Malta, Grecia e Spagna, qualcuno da Perù e Santo Domingo. Più ne intercettiamo e meglio è, ecco la ratio dell’ordinanza, che punta a mettere in sicurezza il territorio e che rispetto al provvedimento del governo stabilisce obblighi a cui deve sottostare chi giunge dagli Stati considerati a rischio o fa parte di specifiche categorie».
All’ordinanza seguiranno controlli nei porti e negli aeroporti. «Stiamo predisponendo screening con tamponi rapidi per chi proviene da Malta, Spagna, Grecia e Croazia — conferma Zaia —. Ci affidiamo al senso civico dei cittadini: i passeggeri in ingresso da questi Paesi devono avvertire la loro
Usl, richiedere il tampone e stare in isolamento domiciliare mentre aspettano di affrontarlo e anche dopo, in attesa dell’esito. Pena una sanzione di mille euro. Ma non vorremmo basarci sul metodo coercitivo, i nostri medici non possono indossare la divisa militare al posto del camice bianco».
L’ordinanza contiene anche le linee guida per eventi e manifestazioni sportive. Fatta eccezione per le competizioni di livello nazionale e internazionale con squadre e atleti iscritti alle Federazioni, è consentita la presenza del pubblico durante gare e allenamenti sia negli impianti all’aperto che al chiuso, ma nel rispetto del metro di distanza tra una persona e l’altra e con l’obbligo di mascherina dall’ingresso al raggiungimento della propria postazione e ogni qualvolta ci si
” Luca Zaia Anche i giovani purtroppo finiscono in Terapia intensiva. Abbiamo ricoverato una trentenne
allontani dalla stessa. Per quanto riguarda invece le attività economiche, produttive e sociali in cui «sia espressamente prevista la deroga al distanziamento sociale solo per i conviventi, detta deroga si estende anche ai congiunti e a tutte le persone con le quali si intrattengono relazioni sociali abituali, frequenza di contatti e rapporti di rafforzata continuità». Pendolari che prendono treno o bus sempre alla stessa ora e per lo stesso tragitto inclusi.
Infine l’appello reiterato di Zaia ai ragazzi: «Attenzione agli assembramenti di Ferragosto, gli eventuali contagi li vedremo tra 15 giorni ma purtroppo anche i giovani finiscono in Rianimazione. Abbiamo appena ricoverato una trentenne in Terapia intensiva».