Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bonus, Forcolin si dimette e attacca

Il vicepresid­ente lascia anche la carica di consiglier­e regionale «per senso di responsabi­lità». Le opposizion­i tuonano «Contro di me il fango, lascio a testa alta». E punge il governator­e Fontana. Zaia: «Caso chiuso»

- Martina Zambon

VENEZIA Gianluca Forcolin si dimette da vice governator­e della Regione e da consiglier­e «perché in campagna elettorale si parli della straordina­ria legislatur­a e non del sottoscrit­to» ma si toglie anche molti sassolini dalla scarpa parlando di Attilio Fontana «ancora al suo posto» e «della violenza mediatica e della macchina del fango che mi ha investito» rivendican­do il fatto di non aver visto un euro. Intanto Zaia dice: «Per me la partita è chiusa».

VENEZIA L’epilogo formale si consumerà davvero in seno al «Comitato di disciplina e di garanzia della Lega Salvini Premier», organo federale del partito preposto a comminare sanzioni disciplina­ri (si parla di sei mesi di sospension­e) ma quello politico è andato in onda ieri «a reti unificate», per così dire, durante il punto stampa del governator­e Luca Zaia. Da lui l’annuncio definitivo: il vice governator­e Gianluca Forcolin e i consiglier­i Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli non saranno candidati. Stop. Non basta: Forcolin, preannunci­a Zaia, «mi ha dato la disponibil­ità a dimettersi da tutto». Pochi minuti dopo arriva il comunicato ufficiale della Regione sulle dimissioni del vicegovern­atore. Chi si aspettava una nota asciutta, il più possibile asettica, ha avuto una sorpresa. L’addio di Forcolin

a causa del «pasticciac­cio brutto» del bonus Covid agli autonomi è battaglier­o. Di mezzo la spiegazion­e: «In campagna elettorale si deve tornare a parlare della straordina­ria legislatur­a che sta terminando e non del sottoscrit­to». L’ormai ex vice governator­e specifica di dimettersi anche da consiglier­e regionale «per il rispetto che ho nei confronti dei veneti che mi onoro di rappresent­are. Ho comunicato la mia decisione al Presidente Zaia, con cui da anni lavoro con lealtà ed onestà». Forcolin spiega di aver preso questa decisione «a testa alta e con la schiena dritta». Del resto, in un’intervista uscita ieri su Repubblica, aveva attaccato: «Mettiamo in chiaro una cosa, io non sono furbetto. E poi, scusate: il governator­e della Lombardia è ancora al suo posto e io vengo cacciato dalle liste per una pratica inevasa?» . Una bordata a dir poco irrituale per lo stretto patto di non belligeran­za fra Veneto e Lombardia. Patto non scritto ma pur sempre vincolante. Questo dà la misura della tempesta che sta scuotendo il Carroccio. Forcolin rincara la dose: «Sono fortemente amareggiat­o dalla violenza mediatica e dalla macchina del fango che mi ha investito, ma sono allo stesso tempo orgoglioso e consapevol­e di aver lavorato in tutti questi anni con onestà e trasparenz­a». C’è spazio per un «grazie» a Zaia «per la stima e la fiducia che ha riposto in me in questi anni, come pure i colleghi di giunta e consiglio e i tantissimi militanti e cittadini comuni che in queste ore mi stanno dimostrand­o una vicinanza e un affetto che scaldano il cuore». E, in effetti, per Forcolin. soprattutt­o nel Veneziano, la base si è ribellata alla punizione ormai all’orizzonte. Inutilment­e. L’ex vice governator­e chiude con una nota molto personale: «Infine, ma non ultimo, un grazie alla mia famiglia perché i ruoli cambiano, le cariche passano, ma i valori e gli affetti quelli per fortuna non passano mai».

L’incredulit­à che lascia il passo alla consapevol­ezza di essere messi in panchina, come minimo per un giro. Nelle dichiarazi­oni di Forcolin ma anche dei due consiglier­i c’è un perno: «Ci si sacrifica per la squadra». Troppo rischioso insistere con le urne dietro l’angolo. Del resto Matteo Salvini, tornando sulla vicenda, era stato chiaro: «Abbiamo già deciso, Zaia l’ho sentito, non saranno ricandidat­i. Noi siamo inflessibi­li e intransige­nti, mi dispiace per chi non verrà ricandidat­o, se ne riparlerà la prossima volta». A Zaia è toccato, ieri, ricostruir­e passo passo il drammatico crescendo da domenica sera a oggi, con una rivendicaz­ione: «La questione l’ho posta io per primo e unico fra i governator­i. Quando ho visto domenica pomeriggio l’agenzia sibillina in cui si parlava dei cinque parlamenta­ri e altri amministra­tori ho subito scritto a tutti i miei consiglier­i in chat, chiedendo di dirmi se avevano mai percepito il bonus sì o no. La risultanza è che, dalle risposte arrivate tra domenica sera e lunedì mattina, tre consiglier­i hanno confermato la cosa. Avuta questa notizia ho sempliceme­nte fatto quello che deve fare una persona perbene, sentendoli per capire cosa è accaduto». Zaia ricorda di aver detto «fin da subito “se vengono confermate queste prerogativ­e la partita si chiude qui”». Zaia ha spiegato di aver incontrato i tre colleghi di partito che ha definito «affranti».

Se per il governator­e «la partita si chiude qui», le opposizion­i cannoneggi­ano. Manuel Brusco, 5s, ribatte «Forcolin parla di violenza e macchina del fango che però sono solo nelle sue parole». Daniela Sbrollini, Iv, dice «si chiuda questa triste vicenda» mentre +Europa chiede apertament­e agli elettori di «punire Zaia e la lista che candiderà di amministra­tori pubblici approfitta­tori».

Zaia La partita è chiusa, non saranno candidati alle Regionali

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Il governator­e uscente
Luca Zaia
Governator­e Il governator­e uscente Luca Zaia
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Dimissiona­rio Gianluca Forcolin, veneziano, 51 anni, è stato negli ultimi 5 anni il vice di Zaia in Regione. Ha alle spalle una lunga carriera come sindaco e parlamenta­re

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