Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Muretto, festa cancellata e accuse alle autorità
JESOLO «La stagione de Il Muretto si conclude con oggi». Sono le 19.45 di un giovedì qualunque di una delle più difficili stagioni estive della città di Jesolo quando Marco Piu comunica con un post sui social network la decisione assunta insieme al socio Tito Pinton. Una scelta presa «con grande dispiacere e disappunto», come scrivono i due imprenditori, determinata da «un clima di avversione e di attacco» nei loro confronti, il tutto ripercorso in quello stesso post.
Pinton e Piu spiegano in giuridichese nelle prime righe di aver ricevuto martedì scorso un verbale di accertamento e contestazione amministrativa scaturito dai controlli effettuati dai carabinieri nel corso della serata tra sabato 8 e domenica 9 agosto, e di aver presentato ricorso alla Prefettura di Venezia già il giorno successivo allegando anche delle foto scattate proprio quel fine settimana. «In data odierna abbiamo appreso informalmente che la Prefettura, ritenendo competente il sindaco di Jesolo, avrebbe invitato lo stesso ad assumere un provvedimento di chiusura del nostro locale» sostengono i due imprenditori, aggiungendo poi che la norma consentirebbe comunque al primo cittadino di intervenire dopo la serata di Ferragosto. Quindi Marco Carola, atteso sabato in consolle, si sarebbe potuto esibire. «Tuttavia il clima di avversione e di attacco mirato creatosi nei nostri confronti ci impedisce di svolgere il nostro lavoro – commentano
Pinton e Piu -. Ciò è grave e intollerabile e ci riserviamo sin d’ora ogni opportuna azione nei confronti di coloro i quali, con valutazioni superficiali, pretestuose ed ingiuste hanno di fatto impedito il libero svolgimento di una attività produttiva. È bene ricordare che la nostra attività imprenditoriale crea indotto e occupazione per il nostro territorio. Siamo delusi e stanchi di dover constatare che il nostro senso di responsabilità debba sostituirsi alle autorità competenti che appaiono solo in grado di reprimere la libera impresa».
«Una scelta giusta, di responsabilità» è il commento a caldo del Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto. «Di certo però non sospendono l’attività per colpa della Prefettura – continua il rappresentante del governo replicando ad alcuni passaggi del post -. Nessuno li ha presi di mira e i controlli delle forze dell’ordine sono stati eseguiti in tante altre discoteche su tutto il territorio, alcune delle quali sono anche state chiuse. Il Muretto invece no».
La decisione di Pinton e Piu, se confermata oggi con un atto ufficiale, anticipa la chiusura temporanea verso cui l’amministrazione si stava indirizzando. Ieri, infatti, il sindaco Valerio Zoggia era stato ufficialmente invitato dal Prefetto a valutare eventuali provvedimenti da assumere nei confronti della discoteca dopo aver esaminato la documentazione prodotta dai carabinieri, tra cui una «check list» che elenca quali interventi i gestori del locale hanno adottato per prevenire la diffusione del Covid-19. In questo caso le attività poste in essere da Pinton e Piu sono praticamente tutte quelle previste. I carabinieri hanno però anche evidenziato che «non veniva assicurata la distanza interpersonale di almeno un metro tra gli utenti» e che «a riguardo non veniva adottato nessun provvedimento immediato».
Di fronte a ciò la Prefettura non ha adottato alcun provvedimento né avviato alcuna procedura, anche perché l’iter sarebbe piuttosto lungo e si concluderebbe dopo l’estate. La palla sarebbe così stata passata all’amministrazione comunale che potrebbe sospendere la licenza da un minimo di 5 a un massimo di 30 giorni. E proprio questo era l’iter avviato ieri da Zoggia che scrive: «O si dice che questa tipologia di attività non è compatibile con le norme anti Covid o le si lascia lavorare. Sono stanco delle ipocrisie».
Pinton
È bene ricordare che la nostra attività imprenditoriale crea indotto e occupazione per il nostro territorio. Siamo delusi e stanchi