Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Stravinskij va in scena nel nuovo Malibran
La stagione della Fenice : «Histoire du soldat» dal 26 agosto
L’uomo di ogni tempo che affronta il diavolo è l’universale. Un soldato che cede al diavolo il proprio violino in cambio di un libro per conoscere la risposta a qualsiasi domanda è invece il particolare. Sette musicisti, un attore, una ballerina: l’Histoire du soldat di Igor Stravinskij debuttò a Losanna il 28 settembre 1918, negli ultimi mesi del primo conflitto mondiale e durante il sopravvento della Spagnola. Un allestimento essenziale, pensato per essere realizzato in tempi difficili, di ristrettezze, sul modello del «théatre ambulant». Ma il cui messaggio per questo non ne rimane ridimensionato, anzi: ed ecco che un centinaio d’anni dopo, in un periodo storico quanto mai fatto di incertezze e difficoltà, l’Histoire torna in scena, inaugurando il nuovo palcoscenico del teatro Malibran mercoledì 26 agosto (ore 19, replica sabato 29, www.teatrolafenice.it). «La Spagnola fu un’epidemia che mise in croce il mondo, Stravinskij ha dato vita a un’opera significativa e molto agile da realizzare – commenta Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico della Fenice –. I grandi compositori si dimostrano profeti: quando la scrisse non sapeva ci sarebbe stata una Seconda guerra mondiale, eppure Stravinskij è riuscito a creare un testo dal grande valore morale e civico attuale ancora oggi». Su libretto in francese di Charles-Ferdinand Ramuz, l’Histoire tocca i ritmi più variegati, dal ragtime nordamericano al valzer viennese al tango argentino e rielabora tra balletti e musica da camera il mito di Faust. «Il tema dell’Histoire è di grande profondità – spiega Ortombina – In questo momento storico, ognuno di noi ha una grandissima responsabilità, innanzitutto nei confronti di sé stesso, senza farsi abbindolare da chimere politiche o economiche». A dirigere la parte musicale ci sarà Alessandro Cappelletto, classe 1992, primo dei secondi violini della Fenice, mentre regista e attore sarà Francesco Bortolozzo, anche lui emergente. «Abbiamo scelto due giovani per un’occasione che rilancia la vita di un teatro – sottolinea Ortombina – Teatro la cui fossa d’orchestra ora è ad altezza modulabile a livello del palcoscenico, cosa che ci permetterà di avvicinare i musicisti al pubblico e di eseguire con maggiore agio anche il Barocco. Poi, non dimentichiamo: il Malibran è come un polmone che dà ossigeno alla Fenice». Il palco è stato ammodernato nel giro di due mesi, con un investimento di circa 230mila euro. La data della prima, il 26 agosto, non è casuale: è il compleanno di Peggy Guggenheim, che fu amica di Stravinskij e della moglie. Un’occasione per incrociare i pubblici di teatro e museo in un’esperienza di catarsi, dove gli spettatori, come il soldato, sono chiamati a confrontarsi con i propri demoni.
” Ortombina Un testo ancora oggi di grande valore morale e civile