Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Il sesto passo», torna il farmacista-scrittore
VICENZA Roma, Tel Aviv, Gerusalemme, Londra, Cortina, Basilea. È un viaggio tra sentimenti, colpi di scena, delitti e sparizioni quello che lo scrittore vicentino Nicola Piovesan racconta nel nuovo libro «Il sesto passo», Europa Edizioni, 450 pagine che lasciano il lettore senza fiato fino all’ultimo. Un intrigo internazionale in cui nulla è mai come sembra e nel quale le vicende dei protagonisti si accompagnano alla scoperta di luoghi, di cultura e tradizioni, di storia e di simbologia. «Alcune città, come Roma e Londra, le conosco bene per averle frequentate - racconta Piovesan - per Tel Aviv e Gerusalemme invece c’è stato un grande lavoro di ricerca geografica e storica, di storia, costumi e tradizioni». L’autore, 54 anni, farmacista di professione e scrittore per passione, «nella speranza un giorno di poter fare il contrario» confessa con un sorriso che anche stavolta, alla sua sesta opera (il terzo giallo), ha scelto una donna come protagonista principale. La bella Alessandra Banti è una stimata dottoressa italiana che ha passato gran parte della sua vita tra l’insegnamento universitario e il lavoro per un’importante attività comunitaria. Grazie alle sue competenze giuridiche e alla sua decennale esperienza viene scelta per partecipare ad un summit della Fusion Foundation a Tel Aviv, un’occasione che capita una volta nella vita e che lei non ha intenzione di lasciarsi scappare. Tuttavia, dietro questo viaggio, sembra esserci molto di più. Cosa nasconde la Fusion Foundation? La storia prende il via a Roma il 20 settembre 2016 ed è un susseguirsi fittissimo di eventi che coinvolgono la protagonista in una spirale da cui non riuscirà più ad uscire fino al colpo di scena finale. «L’idea parte dal racconto di una conoscente - spiega l’autore - fondamentale soprattutto per Tel Aviv. Da lì è esplosa la fantasia. Ci ho messo un po’ a scriverlo, l’ho preso in mano almeno in tre rate e con un giallo non è semplice riallacciare i fili dell’intrigo. Ma finora i riscontri sono tutti più che positivi». E il grazie («enorme» dice) va alla famiglia, in primis alla moglie Michela e al figlio Simone («i miei primi editor»). Piovesan ha esordito con «L’Ombra del destino» nel
2014, seguito nel 2015 da «Il dossier Urania» e nel
2016 da «La battaglia degli anticorpi». L’anno successivo è nelle librerie con «Primo», romanzo biografico che narra la vita privata e artistica del nonno Primo Piovesan, attore e scrittore vicentino vissuto nella prima metà del secolo scorso, di cui l’autore avrebbe voluto seguire le orme. Ha ottenuto diversi riconoscimenti: tra i principali il premio per il miglior libro ai concorsi letterari nazionale Nero su Bianco (2016) e Vittorio Alfieri.