Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Muore schiacciato fra auto e cancello
La tragedia a Grumolo: la macchina è partita in retro. La vittima: un anziano Usa
GRUMOLO DELLE ABBADESSE Stava cercando di fermare l’auto che, con la retromarcia rimasta innestata, si stava muovendo all’indietro, ed è rimasto schiacciato tra la portiera e la recinzione di casa, forse dopo essere scivolato.
Non è sopravvissuto il pensionato americano Carl Ray Hacker, 81 anni, che ieri verso le 18 è stato vittima di un incidente domestico nel cortile della sua villetta di via Lampertico a Grumolo delle Abbadesse.
VICENZA Era incapace di intendere e volere Isaiah Ogboe il
30 maggio del 2019, quando aveva tentato di stuprare la conducente di un autobus Svt al capolinea di via Del Carso a Vicenza e nella fuga aveva urtato e fatto cadere un’anziana resistendo poi alla polizia.
Per questo ieri il collegio di giudici lo ha assolto, applicando al nigeriano di 31 anni la misura della libertà vigilata per la durata di due anni, con la prescrizione di restare per quel periodo alla residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) di Nogara (Verona) dove già si trova. Se è vero, infatti, che grazie alle terapie specifiche a cui è stato nel frattempo sottoposto l’immigrato è stato in grado di affrontare il processo, è stato comunque considerato pericoloso socialmente.
Questo stando all’esito dei più recenti accertamenti psichiatrici delegati al dottor Diego Arsiè dal tribunale nei confronti dell’extracomunitario arrestato dopo che aveva allungato le mani sulla
35enne vicentina. Fuggito, aveva fatto resistenza agli agenti della questura che avevano dovuto usare lo spray urticante per immobilizzarlo. All’epoca dei fatti l’allora ministro dell’Interno
Matteo Salvini aveva chiesto l’espulsione per il clandestino che, manifestati i disagi psicologici, è stato trasferito dal carcere di Montorio Veronese alla struttura specializzata di Nogara.
Ogboe, di suo, ha raccontato di aver iniziato ad avere problemi di salute dopo essere sbarcato in Italia. A sollecitare gli accertamenti psichiatrici è stato il suo stesso avvocato, Paolo Mele junior, e il pubblico ministero Cristina Carunchio che, considerati gli importanti indizi raccolti, l’estate scorsa aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato per l’immigrato senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale.
Per lo specialista che lo ha sottoposto a perizia psichiatrica il 31enne non era lucido il giorno dell’arresto. Allora aveva tentato di violentare l’autista 35enne al capolinea, cercando di sfilarle i pantaloni, e nella fuga aveva scaraventato a terra un’anziana.
A farlo arrestare, improvvisatisi quasi detective, erano stati un pensionato e una bambina. Il primo, 72 anni, udite le urla di aiuto dell’autista del bus, ha raggiunto lo straniero che era già sopra la donna, a cavalcioni su di lei, lo ha colpito e fatto scappare.
Il pensionato aveva avuto anche la prontezza di fotografare Ogboe con il cellulare, per fornire poi un preciso identikit alla polizia. La bimba, 10 anni, dalla via limitrofa, darà invece indicazioni preziose agli agenti della questura sull’uomo di colore che aveva appena fatto finire sull’asfalto sua nonna di 78 anni.
La piccola aveva infatti fornito ai poliziotti delle volanti la descrizione dello straniero indicando anche dove si era allontanato. L’arresto era scattato per i reati di violenza sessuale, lesioni procurate all’autista e all’anziana (che non si sono costituite parte civile nel processo per chiedere i danni), e ancora resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità e interruzione di pubblico servizio. Tutti reati per i quali il nigeriano è stato assolto visto che non era in sè quel giorno.