Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Di Carlo, in bici a Cima Grappa «Per la B promessa mantenuta»
Domenica la scalata del tecnico con il Team Pasino. «La serie A? C’è lo Zoncolan»
«Gli ultimi tre chilometri sono stati durissimi. Non vedevo e non parlavo con nessuno. Ma era una promessa e l’ho mantenuta. Devo ringraziare Stefano Pasino e il Team Pasino, il mio gruppo di ciclismo, e i preparatori atletici biancorossi Lorenzo Riela e Alessandro Dalmonte che mi hanno sostenuto. Abbiamo fatto squadra».
Era una scommessa quella di Mimmo Di Carlo, scalare il Grappa in bici in caso di promozione del Vicenza in serie B. Ed è stata onorata. Domenica, a sette giorni dalla prima di campionato in serie B (sabato a Venezia), il tecnico del Lane si è messo sulle due ruote e ha affrontato la salita verso Cima Grappa. Divisa d’ordinanza, da vero ciclista, partenza da Romano d’Ezzelino alle 8.30, arrivo a Cima Grappa alle 11.30: 27 chilometri di salita percorsi in tre ore per circa 1.775 metri di dislivello. Di Carlo, sciarpa rigorosamente biancorossa al collo (con in bella evidenza il simbolo della Coppa Italia conquistata dal Vicenza nel 1997 con Mimmo in campo), non era solo, come detto. Con lui i due prof del Lane e gli amici del Team Pasino, con cui condivide la passione per la bici (che avevano anche i suoi «maestri» Ulivieri e soprattutto Guidolin), circa una trentina. «Il Monte Grappa è un luogo sacro, di storia. Sono arrivato lassù anche con tante emozioni, ripensando a chi ha perduto la vita in guerra, agli ex biancorossi» continua Di Carlo.
Ha sofferto un po’ durante il percorso, soprattutto negli ultimi tre chilometri come ha confessato, ma oltre alla sosta di ordinanza, una volta sola, per barrette e gel energetici, non si è mai fermato. All’arrivo, tra gli applausi e le foto ricordo con gli amici, l’abbraccio della moglie Annamaria (che l’ha raggiunto in macchina), il pranzo e poi il ritorno a Romano d’Ezzelino. Rigorosamente in bici. «Nei giorni scorsi ero anche uscito ad allenarmi qualche volta — racconta Di Carlo — ma 27 km di salita sono tanti... Devo ringraziare mia moglie Annamaria
per il supporto e parte dello staff marketing e comunicazione del Vicenza che ci ha seguito pedalata dopo pedalata». Quasi come un’ammiraglia, una presenza fondamentale quest’ultima soprattutto per immortalare l’impresa con foto, video e anche con un drone che ha seguito il drappello biancorosso fino in cima. «Ci siamo divertiti, abbiamo cantato le canzoni del Vicenza, è stata proprio una bella festa. Speriamo che sia di buon auspicio per il campionato. La squadra è pronta. Affrontiamo la B con la nostra mentalità, acquisita dallo scorso anno».
E la prossima sfida in bici? «Il gruppo Pasino l’ha lanciata — sorride Di Carlo — quando arriverà la serie A facciamo lo Zoncolan. In effetti andare in A sarebbe un’impresa e quindi meriterebbe una scalata da impresa». Onorata la scommessa ci si concentra sul derby col Venezia, sabato al Penzo. L’ultima partita ufficiale il Vicenza l’ha disputata il 23 febbraio a Cesena (vittoria 3-1) e dopo sette amichevoli di precampionato con Feralpi, Udinese, Lazio, Milan, Monza, Sudtirol e Legnago si comincia a fare sul serio.