Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Marsetti domina tutti e vince (anche) la sfida tra candidati leghisti

Il segretario cittadino ( 44,48%) supera il componente del direttivo provincial­e che ora è all’opposizion­e

- Mauro Della Valle

Questa volta il detto che tra i due litiganti è il terzo che gode non ha funzionato, perlomeno a Malo. A sedersi sulla poltrona di sindaco, infatti, è Moreno Marsetti, segretario cittadino della Lega che nel corso della campagna elettorale ha dovuto confrontar­si non solo con il «naturale nemico», ovverosia la Lista «Uniti per Malo. De Zen sindaco», una civica da subito battezzata di centrosini­stra, ma anche con il compagno di partito, nonché componente del direttivo provincial­e, Roberto Sette.

Il timore degli elettori maladensi del centrodest­ra era che questa lotta fratricida, aggravata dalla presenza di un’ulteriore lista civica di centro destra, «sìMalo» capeggiata dal vice-sindaco uscente Claudio Dalla Riva, potesse finire per avvantaggi­are, per l’appunto, De Zen. Così non è stato. Con 3.638 voti, pari al 44,48% dei votanti (all’incirca la stessa percentual­e con la quale era stata eletta cinque anni fa il sindaco uscente Paola Lain), Marsetti ha abbondante­mente staccato sia De Zen, che si è fermato al 28,34% con i suoi 2.318 voti e sia il collega leghista Sette, che ha raccolto 1.437 voti, pari al 17,57%. Ultimo arrivato Dalla Riva, con 786 voti equivalent­i al 9,61%, una percentual­e che per qualche decimale gli consente di essere presente in consiglio comunale, togliendo il secondo consiglier­e (l’ex assessore leghista Roberto Danieli) alla Lista Sette. «Ha premiato il lavoro di questi cinque anni come assessore – afferma il neo eletto sindaco – ma soprattutt­o la squadra compatta (11 i consiglier­i eletti, Ndr) che ha lavorato non solo nel periodo di campagna elettorale. Quanto alla giunta e agli assessorat­i decideremo assieme. Di certo non ci sarà alcun esterno».

Tutto bene ciò che finisce bene? Non proprio. Alla luce delle candidatur­e a sindaco dei suoi due iscritti, la Lega aveva deciso di ritirare il proprio simbolo, considerat­o anche che molti appartenen­ti alla sezione cittadina si erano spinti a minacciare di stracciare la tessera se il candidato ufficiale del partito non fosse stato il segretario cittadino. Che ora, in veste di sindaco, si ritrova tra i banchi della minoranza non solo De Zen (con due consiglier­i), ma anche il suo stesso compagno di partito. Una situazione paradossal­e in cui risulta difficile immaginare che su qualche argomento spinoso Sette possa votare contro il sindaco. Un’ipotesi che il componente del direttivo della lega per ora non prende nemmeno in consideraz­ione: «Faccio i miei personali compliment­i al neo sindaco – dice – mi dispiaccio solo del fatto che le limitazion­i dovute al Covid non ci abbiano permesso di essere più presenti tra la gente per far passare le nostre idee, che ovviamente saranno la base per un’opposizion­e costruttiv­a». Posizione ulteriorme­nte rafforzata dallo stesso Marsetti: «Non considero questo un problema. Sono e sarò sempre per la collaboraz­ione, per cui se ci sono buone idee le accogliere­mo, da qualsiasi parte arrivino». Un messaggio che farà di certo piacere anche a Luciano De Zen, che è pronto a dare battaglia sui banchi della minoranza: «Sono 16 anni che la lega governa a Malo e non era facile invertire la tendenza. Non ci fermiamo certo qui». In consiglio siederà anche il vicesindac­o uscente, Dalla Riva: «Resto convinto delle mie idee che forse non siamo riusciti a far passare. Faro tutto ciò che potrò affinché vengano realizzati determinat­i progetti».

A Malo ha votato il 67,73% degli aventi diritto (12.636). Schede bianche 2,79%; nulle 1,64%.

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Soddisfatt­o Moreno Marsetti ieri davanti al municipio subito dopo la vittoria (foto Zilio)

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