Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Classe in quarantena a Noventa, tornano in aula gli studenti di Villaganze­rla

- G.M.C.

VICENZA Un’alunna positiva e una classe che torna a far lezione da casa. Un nuovo caso di Covid-19 è stato registrato, ieri, tra gli studenti dell’istituto Masotto di Noventa. In una nota il sindaco, Mattia Veronese, ha riferito che l’alunna risultata positiva al tampone è residente in un altro comune e si trova in quarantena domiciliar­e da mercoledì. All’esito del tampone, ieri l’intera classe della studentess­a – 20 compagni e 5 insegnanti – è stata posta in isolamento fiduciario «seguendo il protocollo indicato dall’azienda sanitaria». Lunedì il personale dell’Usl 8 sarà all’istituto di Noventa per eseguire il tampone a quegli stessi studenti e insegnanti e il primo cittadino ha voluto invitare la cittadinan­za «a non assumere atteggiame­nti allarmisti­ci». Per una classe che va in isolamento a Noventa, ce n’è un’altra che a Villaganze­rla di Castegnero uscirà dal periodo di isolamento fiduciario: tutti gli alunni , sono risultati negativi al tampone e dunque già da lunedì torneranno tra i banchi di scuola.

I dati relativi all’emergenza sanitaria, intanto, registrano oltre all’alunna positiva di ieri altri 27 casi di positività al Coronaviru­s in provincia con 1.108 persone in isolamento domiciliar­e, di cui 343 positive e 8 con i sintomi.

Covid a parte, però, ieri il tema delle scuole è stato al centro anche di una manifestaz­ione che si è tenuta di fronte alla sede del Comune di Vicenza – e in contempora­nea anche a Padova – organizzat­a dal settore del pubblico impiego della Cub (Confederaz­ione unitaria di base). Il sindacato denuncia che nel Vicentino ci sarebbe il 40% di posti vacanti, tra docenti e insegnanti di sostegno, con «migliaia di precari che non possono essere chiamati a coprire le supplenze perché hanno già alle spalle tre anni di servizio». «Queste norme vanno cambiate – dichiara la referente regionale di Cub scuola, Isabella Ipsaro Passione – e questi insegnanti vanno stabilizza­ti, specie in un momento come quello attuale di forte difficoltà». La Cub chiede inoltre di modificare la norma che prevede l’obbligo di rimanere cinque anni nella provincia dove si entra in ruolo: «È in vigore da quest’anno – spiega Maria Teresa Turetta, Cub Vicenza – ma non è sostenibil­e per i moltissimi insegnanti che provengono da altre province o regioni e che in questo modo si vedono costretti a lunghi viaggi o addirittur­a a licenziars­i pur di avvicinars­i alla famiglia». Con i sindacati scesi in strada davanti a Palazzo Trissino ieri ha parlato anche il sindaco Francesco Rucco: «Abbiamo già avviato un percorso di stabilizza­zione dei precari nella scuola lo scorso anno e continuere­mo su questa strada. Ma mi impegnerò a chiedere al Governo la modifica di quelle normative che rendono problemati­co garantire il personale adeguato ai servizi scolastici».

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