Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Le pagelle

- di Paolo Dalla Costa

6 Grandi Non deve compiere interventi particolar­mente difficili, da rivedere sul gol di Diaw ma ci sono grandi meriti dell’attaccante.

6 Bruscagin Sempre molto attento in fase difensiva, si vede troppo poco in avanti. Meglio nel primo tempo, cala alla distanza ma si salva sempre con grande esperienza.

6 Padella Diaw e Ciurria sono due clienti mica facili da affrontare, riesce a contenerli bene anche se in occasione del gol dell’ex Cittadella si fa saltare. 7 Cappellett­i Sempre attento e preciso, si ricorderà per tutta la vita la rovesciata che si infila beffata alle spalle di Bindi. Ci aveva abituato alle reti di testa, l’acronazion­a e’ una piacevole scoperta.

6 Beruatto Sulla sua corsia s’intende a meraviglia con Dalmonte. È giovane e ha una capacità di corsa invidiabil­e. Rischia molto sul finire di tempo per un contatto in area con Ciurria molto dubbio che poteva anche essere fischiato.

5.5 Vandeputte Un po’ in ombra, anche perché il Vicenza gioca moltissimo sulla corsia opposta. Si fa notare per una conclusion­e sbilenca finita alle ortiche. Da un giocatore tecnicamen­te dotato ci si aspetta qualcosa di più.

6 Pontisso Si nota poco, ma la sua presenza in mezzo è di peso.

7 Rigoni In campo a sorpresa dal primo minuto, gioca una partita con i fiocchi. Non sbaglia nulla, mette ordine, rallenta quando c’è bisogno, accelera quando serve. La miglior partita da quando è ritornato in biancoross­o. 7 Dalmonte Motorino perpetuo sulla corsia di sinistra. In tutte le azioni più pericolose del Vicenza ci mette lo zampino e come se non bastasse, si fa pure vedere con una prodigiosa chiusura in fase difensiva. 6 Meggiorini Svaria su tutto il fronte d’attacco, facendo vedere le sue indubbie qualità. Prova a dialogare con Gori ma spesso i due non si intendono. 5 Gori Giovanotto di belle speranze, però appunto è un giovanotto e le difese della B sono ostiche, e arcigne. E lui fatica, malgrado la buona volontà, fatica molto. 6 Di Carlo Squadra a sua immagine e somiglianz­a. Forse in organico manca qualcosa, ci auguriamo che dal cilindro di Magalini possa uscire la sorpresa dell’ultima ora.

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