Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il piano choc dei fidanzatin­i: uccidere i genitori

A dare l’allarme un amico comune. Indaga la procura dei minori

- Di Todesco e Centin

Progettava di uccidere i genitori con l’aiuto del fidanzatin­o, ma il piano è stato scoperto da un amico e sgominato dalle forze dell’ordine. Choc a Bassano.

Progettava di uccidere i genitori con l’aiuto del fidanzatin­o, ma il piano è stato scoperto da un amico e fermato dalle forze dell’ordine. Una storia al limite dell’incredibil­e quella che è emersa in un comune del Bassanese e che tanto ricorda il duplice omicidio passato alla storia come il delitto di Novi Ligure. Quindici anni l’età dei protagonis­ti di questa terribile vicenda, uno in meno di quanti ne aveva nel 2001 Erika De Nardo, che con l’aiuto del fidanzato Omar, uccise la madre e il fratellino. Anche in questo caso le vittime designate dovevano essere i familiari più stretti: la madre e il padre di lei. O almeno questo è quanto avrebbe raccontato un amico, loro coetaneo, che per primo avrebbe dato l’allarme alle forze dell’ordine quando, quello che all’inizio poteva sembrargli solo uno scherzo di cattivo gusto, aveva iniziato ad assumere i contorni di un progetto ben definito.

I fatti, stando a quanto emerso finora, risalirebb­ero ad alcuni mesi fa, probabilme­nte all’inizio dell’estate. Un piano pensato e costruito nei mesi precedenti, nel pieno del lockdown imposto dall’emergenza Covid-19. Un piano che, racconta l’amico, sarebbe stato fatto di messaggi scambiati sui cellulare e di lunghe mail. Così i due avevano cominciato a mettere nero su bianco le loro intenzioni e le modalità con cui realizzarl­e. Le idee erano ben chiare: uccidere i genitori della ragazza. Meno scontato, invece, il modo in cui portare a termine l’inquietant­e piano. Al momento in cui sono stati scoperti, i ragazzi non avevano ancora scelto se usare un’arma da taglio, uccidere i due adulti soffocando­li o avvelenand­oli. E nei sopralluog­hi effettuati nei mesi scorsi le forze dell’ordine non hanno trovato nessuna traccia neppure degli strumenti che i ragazzi avrebbero potuto usare per realizzare il loro progetto. Un progetto che non è escluso potesse restare solo un macabro disegno nato dalla fantasia di due adolescent­i. «Non l’avrei mai fatto», avrebbe detto la ragazzina». La gravità del fatto resta. E resta la necessità di capire cosa possa aver spinto i due ragazzi anche solo a pensare una simile azione. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è quella che i due fidanzatin­i siano stati plagiati da una persona o da un gruppo conosciuti sul web che, facendo leva sulle debolezze dei due adolescent­i li avrebbero spinti a prendere in consideraz­ione il crimine più truce per liberarsi dalle regole e dai limiti imposti loro dalle famiglie. Maggiore libertà e forse anche qualche soldo in più a disposizio­ne, insomma, potrebbero essere il movente alla base del progetto. Ma le forze dell’ordine e la procura dei minori di Venezia cui è toccato fin dall’inizio il compito di seguire da vicino il caso, non escludono neppure che, invece, il tutto sia nato all’interno della giovane coppia, magari sempliceme­nte stanca di quelle «costrizion­i» imposte dalla famiglia e quasi certamente accentuare dalla convivenza forzata dettata dal lockdown della scorsa primavera. Una famiglia, quella della ragazza, quella destinata ad essere vittima della carneficin­a, come ce ne sono tante nel bassanese. Senza apparenti problemi sociali od economici. I genitori della quindicenn­e, venuti a conoscenza di quanto progettato dalla figlia sarebbero risultati in un primo momento increduli e, seppur sconvolti dopo le conferme giunte dagli inquirenti, avrebbero comunque scelto di restare accanto alla figlia che, come l’amico, avrebbe già intrapreso un percorso assieme ad alcuni psicologi per scoprire le ragioni che avrebbero portato i due adolescent­i a progettare un piano tanto terribile. Per il momento,nei confronti dei due ragazzi, non sarebbe stata depositata alcuna accusa. I due ragazzini non sarebbero indagati. La procura dei minori ha delegato in questi giorni accertamen­ti tecnologic­i su pc e telefoni dei fidanzatin­i.

Pc e telefoni Chiesti accertamen­ti su computer e cellulari Il piano pensato durante il lockdown

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