Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Case di riposo, torna il Covid «Via ai vaccini anti polmonite»
Volpe: «Si riduce il rischio». Ancora virus nelle scuole. A Chiampo 30 positivi
VICENZA Dopo le scuole, si riaccendono i focolai nelle case di riposo e nel territorio. Si aprono nuovi fronti, per quanto riguarda la lotta al Covid 19 nel Vicentino. Resta alto il livello d’attenzione negli istituti scolastici, perlopiù per evitare la diffusione del virus e, di conseguenza, il contagio di familiari più anziani.
Ieri interventi, con tanto di tamponi a scuola, in alcuni istituti di Vicenza, Valdagno e Arzignano. Viene meno, invece, l’allarme al liceo Brocchi di Bassano, dove il test rapido, svolto dal personale dell’Usl Pedemontana su una quarantina di persone (tra cui 22 docenti) non ha evidenziato ulteriori positività al coronavirus. Alla fine, dunque, nessun focolaio: positiva solo la professoressa che si era sottoposta al tampone sabato scorso. Non sono comunque mancati i disagi: una ventina le classi costrette a rimanere a casa un giorno non tanto per prevenzione, ma perché gli insegnanti venuti a contatto con la collega, in attesa del test, dovevano rispettare l’isolamento. «Ferme», sempre causa Covid, anche una classe all’Itis
Fermi e cinque al liceo artistico di Nove.
Fanno temere di più, invece, i focolai nelle case di riposo, rispuntati un po’ dappertutto in Veneto: sono una decina i casi in Regione, due quelli noti nel Vicentino. All’Rsa «La Pieve» di Montecchio Maggiore risultano 31 positivi, di cui 26 ospiti e cinque operatori, mentre alla «Bisognin» di Sarego, i tamponi hanno evidenziato 14 casi, undici tra gli ospiti e tre tra gli operatori. Nessuno, allo stato attuale, presenterebbe condizioni critiche. «La situazione è ben diversa da quella del periodo fra marzo e aprile - commenta Roberto Volpe, presidente di Uripa, l’Unione regionale degli istituti per anziani - molti degli ospiti positivi, anche di età avanzata e con patologie pregresse risultano asintomatici o paucisintomatici. È chiaro però che il virus va fermato subito: per fortuna lo screening sta dando risultati». Tra le misure messe in atto, anche nel Vicentino, la somministrazione del vaccino antipneumococco, per prevenire le polmoniti batteriche. «Non accadeva da vent’anni - spiega Volpe- questo ridurrà il rischio di malattie che presentano sintomi simili ai casi gravi di Covid. Ma l’attenzione va estesa anche fuori dalle Rsa: se il virus circola nel territorio ci sono più probabilità che entri tramite i dipendenti».
Quanto al territorio, non ci sarebbero particolari condizioni critiche, ma qualche segnale d’allarme sembra esserci. È il caso di Chiampo, paese «risparmiato» durante l’ondata di marzo, ma che ora conta ben trenta residenti positivi. «In gran parte — spiega il sindaco Matteo Macilotti — sono persone che abitano nella frazione di Arso, casi emersi in ambito familiare. Cinque persone, tutte in età avanzata, sono finite in ospedale».
Diciassette i nuovi casi emersi ieri in provincia, casi che portano a 4.008 il numero dei positivi dall’inizio della pandemia. Sono 41 i ricoverati in ospedale, di cui quattro si trovano nei reparti di terapia intensiva dei nosocomi di Vicenza e Santorso.