Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cannabis light per sponsor la Lega contro l’Hellas Verona

La scritta «Justmary» sui cartelloni allo stadio. È polemica

- Di Lillo Aldegheri

Sui tabelloni del Bentegodi compare da un po’ una pubblicità che non è passata inosservat­a, quella della «Justmary» («solo maria») che risulta essere sponsor dell’Hellas. Trattasi di cannabis light contro cui l’amministra­zione scaligera si scaglia da tempo. Dopo l’ironica segnalazio­ne di Pasetto (Area Liberal), interviene il parlamenta­re leghista Comencini: «Scelta inopportun­a».

La cannabis light irrompe nel mondo del calcio, e a Verona è subito scontro politico. La società «Justmary» («solo maria», in una traduzione letterale dall’inglese), leader nel commercio di cannabis light legale, è infatti tra gli sponsor dell’Hellas Verona, e la sua pubblicità appare sui tabelloni luminosi del Bentegodi, durante gli incontri casalinghi. Il primo ad accorgerse­ne era stato il leader di Area Liberal, Giorgio Pasetto, esponente di punta dei radicali veronesi, che aveva ironicamen­te chiesto cosa ne avrebbe detto l’amministra­zione comunale, ed in particolar­e il tifosissim­o sindaco Federico Sboarina e i consiglier­i comunali di maggioranz­a Andrea Bacciga e Alberto Zelger. Proprio il leghista Zelger, due anni fa, si era fatto promotore di una mozione in Comune per porre un «freno alla diffusione dei punti di vendita della cannabis light». «Mi piacerebbe conoscere il pensiero dei proibizion­isti del nostro Comune – aveva aggiunto Pasetto - pronti a scagliarsi contro i piccoli negozi, ma rigorosame­nte in silenzio quando si tratta di calcio».

A stretto giro di posta una presa di posizione chiara è arrivata, ma dal parlamenta­re leghista Vito Comencini, ex consiglier­e comunale e capogruppo del Carroccio, da sempre su posizioni molto a destra. Definendo quella dell’Hellas «una scelta inopportun­a», Comencini tuona che «la battaglia contro la commercial­izzazione della canapa è una delle priorità della Lega e anche in questo caso è necessario essere chiari: bisogna andare oltre i meri interessi economici perché lo sport e il calcio rappresent­ano un universo di valori e un punto di riferiment­o in particolar­e per i giovani». Comencini chiede perciò spiegazion­i alla società presieduta da Maurizio Setti: «Mi hanno colpito le dichiarazi­oni dell’amministra­tore della società che commercial­izza la cannabis light, secondo il quale il vero trionfo è quello di essere stato accettato come sponsor, e credo che già questo sia molto indicativo: mi auguro – conclude il deputato leghista – che arrivino presto parole chiarifica­trici dall’Hellas Verona».

Dal club nessun commento all’attacco di Comencini. Va però precisato che l’Hellas non ha stretto direttamen­te un accordo con Justmary: il contratto è stato siglato con la società milanese di servizi sportivi Infront, che in questo caso si occupa di reperire una serie di sponsorizz­azioni di «seconda fascia» - non di quelle che appaiano sulle magliette, per essere chiari per tutti quegli spazi pubblicita­ri che sono di pertinenza del club in uno stadio.

Con questa formula la Justmary.fun è tra l’altro sponsor di altre due squadre di Serie A: oltre all’Hellas Verona, ci sono anche Udinese, e Sampdoria. «È la prima volta che la nostra azienda sposa un progetto sportivo - aveva spiegato Matteo Moretti, amministra­tore della società - e siamo entusiasti di iniziare con ben tre società di calcio storiche come Udinese, Sampdoria ed Hellas, perché il vero trionfo di Justmary è stato quello di essere accettata come sponsor. La cannabis legale, - aveva concluso Moretti - purtroppo vista dai più come una droga, soffre di moltissimi pregiudizi, mentre Justmary e le aziende del settore offrono posti di lavoro, pagano le tasse e creano ricchezza per il paese».

Il caso L’impresa ha stipulato un contratto con Infront. Il marchio pure con Udinese e Samp

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