Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Veneto candida Venezia per il G20 Salute e Padova per l’Agenzia biomedicale europea
Il Consorzio per la ricerca in Sanità prepara il dossier Potrebbe ospitare l’Agenzia all’ospedale Giustinianeo
In corsa Da sinistra, piazza San Marco a Venezia e l’ospedale Giustinianeo a Padova
Rizzuto: «Siamo un’eccellenza mondiale, lo meritiamo»
VENEZIA Dopo aver ottenuto per Cortina, insieme a Milano, l’organizzazione delle Olimpiadi degli sport invernali 2026, ora il governatore del Veneto, Luca Zaia, candida Padova per la sede dell’Agenzia biomedicale europea e Venezia per ospitare il G20 Salute nel settembre
2021, presieduto dall’Italia. Anche Milano e Bergamo, oltre a Roma, sono in lizza per accogliere il G20 Salute, scatenando l’irritazione del professor Andrea Crisanti, il direttore della Microbiologia di Padova diventato famoso nel mondo per la guerra al Covid-19 con «tamponi a tutti». «Durante l’emergenza, in Lombardia a livello sanitario è stato sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare — ha dichiarato Crisanti — e chiederne ora la candidatura a ospitare il G20 Salute
2021 significa avere sprezzo della decenza, sarebbe una vergogna. Se l’Italia oggi ha un numero contenuto di contagi rispetto ad altri Paesi è perché ha replicato il modello applicato in Veneto e nel Lazio».
Ora spetterà al governo decidere, così come dovrà scegliere tra le candidature all’Agenzia biomedicale europea di Padova e Roma, pronta a insediarla all’ex ospedale Forlanini. «Da oltre due mesi lavoriamo al dossier — rivela Zaia — lo stiamo ultimando. Abbiamo l’oppotunità di guidare il settore biomedicale, la nostra materia». Tutto nasce dall’idea di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, di creare una nuova Agenzia europea sulla scorta dell’americana «BARDA» (Biomedical Advanced Research and Development Agency), ente in grado di supportare la preparazione e la capacità di reazione alle emergenze sanitarie transnazionali, sia di origine naturale che artificiale. Si inserisce nel programma di autosufficienza sanitaria europea. L’Italia, dopo aver perso la sede dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco assegnata ad Amsterdam, è in debito in termini di grandi enti tecnoscientifici comunitari: la Francia ne ha quattro, più il Parlamento a Strasburgo, e la Germania due, oltre alle sede della Bce. Il nostro Paese aspira all’Agenzia biomedicale e a una sede del Tribunale europeo unificato dei brevetti, che lascia Londra dopo la Brexit e potrebbe approdare a Milano. Il governo ha inoltre candidato Torino a ospitare l’Istituto per l’intelligenza artificiale.
E’ dunque un lavoro certosino quello portato avanti da Zaia insieme a Domenico Mantoan, direttore generale della Sanità
veneta, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco e commissario di Agenas (Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali) e a Rosario Rizzuto, rettore dell’Ateneo di Padova. La candidatura del Veneto passa attraverso il Coris, il Consorzio per la ricerca in sanità che riunisce le Usl capoluogo, le due Aziende ospedaliere e rispettive Università di Padova e Verona e l’Istituto oncologico veneto. La presidente Teresa Gasparetto sta redigendo il dossier, da presentare in tempi rapidi visto che l’Agenzia biomedicale europea dovrebbe nascere il prossimo anno. E, se fosse assegnata a Padova, potrebbe trovare sistemazione all’ospedale Giustinianeo, già sede del Coris. Arriveranno milioni di euro di finanziamento, per personale, spese vive e soprattutto per coordinare i progetti europei finalizzati alla produzione di nuovi farmaci, vaccini, strumenti diagnostici, terapie geniche e cellulari. «E’ una grande opportunità e un successo meritato, per la storia della Medicina che Padova vanta e per il Sistema sanitario veneto — dice Rizzuto —. Siamo una delle eccellenze mondiali, grazie alla riconosciuta capacità di raccordare la ricerca all’assistenza. Se la candidatura presentata da Zaia dovesse essere accolta, sarà un orgoglio e l’Università lavorerà in prima linea, come sta facendo per l’emergenza Covid-19».
«Sarebbe una grande occasione — conviene la professoressa Antonella Viola, immunologa — uno dei compiti fondamentali dell’Agenzia sarà il coordinamento delle emergenze sanitarie, quindi non si perderà più tempo ma l’Europa si muoverà con un’unica voce».