Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Contagi multipli nelle classi Crescono i casi in regione
E a Piove di Sacco si attende l’esito dei tamponi di conferma
Si moltiplicano i casi di contagi multipli in classe. Dopo i 15 ragazzi risultati positivi alla Einstein di Piove di Sacco, di ieri i 5 contagi in una scuola nel Veneziano, i 4 in un istituto alberghiero del Bellunese e i 5 casi nel Trevigiano, dal nido alle superiori. L’accelerazione del virus, a scuola, è sempre più evidente. Intanto, ieri, a Piove di Sacco, doveva essere la giornata-chiave per verificare definitivamente la reale efficacia dei test rapidi sfruttando quelli effettuati nella mattinata di martedì 6 ottobre. Ma, nonostante le oltre 24 ore avute a disposizione dalla fine dell’esame di massa, a Schiavonia è stato processato solo uno (peraltro confermato positivo) dei 15 tamponi molecolari realizzati su altrettanti studenti dell’istituto statale risultati contagiati dal Coronavirus. I test erano stati compiuti dopo che un professore, nel pomeriggio di venerdì 2 ottobre, aveva informato della sua positività al Covid-19 la preside Alessandra Buvoli, la quale aveva a sua volta attivato la «macchina organizzativa»: solo dopo aver ricevuto tutte le autorizzazioni dai genitori degli alunni delle quattro classi coinvolte un’équipe del distretto sociosanitario numero 3 Padova Piovese si è potuta recare in via Parini per l’effettuazione
” Benini Con il caso di Piove di Sacco si dimostra la validità dello screening rapido
dei 96 tamponi rapidi (93 studenti e 3 docenti), validati dal Ministero della Salute. Quella relativa all’assenza dei risultati dei tamponi «veri e propri» non è l’unica sorpresa di ieri: in mattinata, infatti, l’istituto di Piove di Sacco ha visto tornare sia il personale medico delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale che infermieristico. Motivo: la realizzazione di altri 24 test rapidi ad altrettanti insegnanti del plesso scolastico, e uno di questi è risultato a sua volta positivo e successivamente «tamponato». Nel tardo pomeriggio, inoltre, l’Ulss 6 Euganea ha comunicato che ai 15 studenti positivi - di cui 9 in una singola classe e tre in altre due - ne va aggiunta un’altra che, assente martedì, aveva effettuato in maniera autonoma un tampone già lunedì 5 ottobre risultando contagiata. Si attende quindi per oggi l’esito definitivo dei test, con l’Ulss 6 Euganea che «preme» come confermato sia dal direttore generale Domenico Scibetta che dal direttore sanitario Patrizia Benini: «Avevamo inviato i tamponi segnandoli come “urgenti”. Come dipartimento abbiamo fatto partire un’indagine approfondita all’istituto “Einstein”, per cercare di capire come sia scoppiare un simile focolaio. Di sicuro la possibilità di effettuare i test rapidi, che il governatore Luca Zaia ha spinto per validare e introdurre, consente di bloccare tempestivamente ulteriori diffusioni. Con quanto accaduto a Piove di Sacco abbiamo dimostrato che con le idee chiare e il gioco di squadra si possono raggiungere risultati importanti». Più polemico Davide Gianella, primo cittadino di Piove di Sacco, dopo le notizie delle ultime due positività: «Niente da dire sull’efficacia dei test rapidi, che permettono di ridurre notevolmente la forbice di attesa dal tampone all’esito. Il problema è che per la nuova ondata alle porte credo che serva un potenziamento del personale dell’Ulss e un lavoro capillare 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, perché il segreto sta tutto nella velocità di rintracciare i casi, mentre da quel che mi risulta dall’informativa del professore all’effettuazione dei suddetti test sono passati quattro giorni. Bisogna trovare una soluzione: o si restringono le maglie o si rischia il peggio. Ed è un discorso che vale anche per altri ambiti: è inutile che a scuola ci siano mille misure da seguire se poi i ragazzi si accalcano sugli autobus o fanno aperitivo tutti insieme. L’altro giorno è successo nella nostra Piove di Sacco, domani chissà: credo purtroppo sia solo questione di tempo».