Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vende foto osè della minore: nei guai
Denunciato un ventenne: nel suo database si cercano altri scatti «proibiti»
VICENZA Si sono conosciuti on line, poi lei, quattordicenne, si è fatta convincere e ha mandato a quel suo nuovo amico ventenne degli scatti sexy. Peccato che il suo interlocutore si sia attivato subito per “piazzarli”, cercando anche di guadagnarci qualcosa: la sua sfortuna, però, è che come possibile acquirente si sia beccato proprio un amico (vero) della vittima, che l’ha avvisata. Il tutto si è concluso con una denuncia per pornografia minorile.
VICENZA Quattordici anni, viene convinta a mandare i suoi scatti ammiccanti in biancheria intima all’amico più grande di lei conosciuto online, un ventenne, che tenta di vendere quelle foto osè ad un altro ragazzo più o meno della stessa età, attraverso una piattaforma di messaggistica.
L’affare però sfuma e il ventenne si guadagna una denuncia. Per pornografia minorile, reato punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da 24mila euro a dieci volte tanto e cioè 240mila.
Sì perché il possibile acquirente ha riconosciuto la ragazzina vicentina in quelle foto e l’ha pure avvertita. Così la minore si è presentata in caserma assieme al papà, il quale ha raccontato i fatti e formalizzato denuncia. A quanto pare il ventenne, un italiano residente al di fuori del territorio vicentino, non aveva solo le foto della quattordicenne svestita (che, insistendo, aveva convinto a spogliarsi e a immortalarsi col cellulare), ma pure ulteriori immagini e video a luci rosse di giovani e giovanissime in atteggiamenti più espliciti, probabilmente anche altre minorenni, non però riconoscibili in quanto non era visibile il loro volto.
Materiale vario, questo, che aveva proposto sempre allo stesso giovane che poi si è messo in contatto con la minorenne, per metterla in guardia, per farle comprendere che le finalità del suo interlocutore conosciuto in Rete andavano ben al di là di un’amicizia. Indagini sono ora in corso da parte dei carabinieri di Vicenza in merito al materiale detenuto dal ventenne e al tentativo di vendere quel materiale che riguardava anche la studentessa residente nell’hinterland di Vicenza, ben riconoscibile in quanto il viso non era stato tagliato dall’inquadratura.
Il sospetto è che il giovane possa già aver «piazzato» il materiale «scottante» del suo database a conoscenti e amici, forse anche a sconosciuti di varie età. Che quindi abbia fatto circolare foto e video di minorenni svestite guadagnandoci pure. Gli investigatori al momento sono molto abbottonati sul caso. Di certo hanno avviato accertamenti che potrebbero passare anche attraverso l’acquisizione di cellulare, pc e ulteriori supporti informatici dell’indagato. A caccia di possibili prove e riscontri. E allora potrebbero scattare ulteriori contestazioni al ragazzo italiano.
Trappola La vittima ha conosciuto l’indagato in chat e si è fidata