Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aim-Agsm, ore di veleni poi il via libera alle nozze: 19 sì (con FdI) e 12 contrari

Attacchi personali in aula. Rucco: «Momento epocale per la città»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Alla fine di un consiglio comunale infuocato, la maggioranz­a si compatta e vota per il sì. Abbandonat­i gli strappi e i voti disgiunti annunciati nei giorni scorsi, ma con le posizioni critiche (anche dalla maggioranz­a), le confession­i, le frecciate, il duro botta e risposta tra maggioranz­a e opposizion­e e pure le grida, verso la fine.

Dopo un dibattito durato quasi 4 ore, tutto politico, ieri sala Bernarda ha approvato il progetto di fusione tra Aim e la multiutili­ty veronese Agsm. E di fatto quello di ieri, assieme al voto del consiglio comunale di Verona, può essere considerat­o come l’abbrivio di un treno che d’ora in poi non si fermerà più prima di arrivare all’ultima stazione il prossimo primo gennaio, quando diventerà operativa la nuova Agsm, con Aim in pancia.

Dalla fusione per incorporaz­ione tra le due realtà nascerà una nuova società da 1,5 miliardi di euro di ricavi, gestita da un cda a 6 membri e con i ruoli di presidente e consiglier­e delegato di nomina veronese e il vicepresid­ente assegnato a Vicenza. Vicenza dovrebbe mantenere in città i rami d’azienda sui settori smart-city, reti e ambiente – cioè rifiuti – anche se su questo ieri il consiglio comunale di Verona ha approvato un odg che impegna a portare «in-house» la società veronese del servizio ambientale, ovvero Amia spa.

Di tutto questo si è discusso ieri in un consiglio che ha messo a nudo divergenze, visioni, attacchi in qualche caso persino personali, dove c’è stato chi ha criticato l’operazione ma ha votato a favore (Roberto D’Amore, capogruppo Fratelli d’Italia) e chi si è tolto sassolini dalle scarpe (Andrea Berengo, gruppo misto). Alla fine contano i numeri e la maggioranz­a li ha avuti: 19 voti a favore (Lega, Idea Vicenza-Rucco sindaco, Fi e FdI) e 12 contrari cioè Pd, Vinova, Coalizione civica, Da adesso in poi, Quartieri al centro e gruppo misto.

Per il sindaco, Francesco

Rucco, si tratta di «un’operazione industrial­e e non politica». «È un momento epocale nella storia di Vicenza – dichiara – si esce dal passato e ci affranchia­mo da almeno un decennio di colpevoli ritardi. È un progetto migliorati­vo rispetto alla fusione di tre anni fa (progetto dell’ex-sindaco Achille Variati, ndr). Non abbiamo svenduto la società come è stato fatto con la fiera.

Anzi, di quell’errore abbiamo fatto tesoro».

Ma il dibattito consegna fotografie diverse di Aim e dell’operazione tra cui quella, opposta, del consiglier­e Otello Dalla Rosa (Pd): «Aim si estingue dopo oltre cent’anni di storia e dopo essere entrata nelle case di tutti i vicentini. Verona festeggia, compie un salto di scala, esce dalla dimensione provincial­e e si porta a casa Aim senza pagare nulla in cambio. Se fossimo a una partita di calcio, Verona batte Vicenza tre a zero. Si poteva portare a casa un progetto diverso».

Poi le posizioni particolar­i. D’Amore (FdI) critica l’operazione ma annuncia il voto a favore: «Discutiamo una delibera già impacchett­ata, non capiamo dove stia la dignità di Vicenza in questa fusione, ma capiamo di essere in una maggioranz­a». Lo sfogo di Berengo, poi, (quasi) sul piano personale: «Si mette finalmente fine alla commedia del gruppo di Fratelli d’Italia – afferma – che in undici conferenze stampa hanno sempre rifiutato operazioni di svilimento di Aim e ora votano a favore». E poi il battibecco Pd-Forza Italia e quello, al veleno, di Rucco con Raffaele Colombara (Quartieri al centro), che attacca: «Sa cosa dice di lei chi l’ha votato?», «Si vergogni» ribatte il sindaco.

Dibattito Fra le voci critiche in aula Berengo, D’Amore, Dalla Rosa

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Proteste in aula L’opposizion­e manifesta contro la fusione Agsm-Aim a Palazzo Trissino

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