Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dopo gli anziani, i disabili: nuovo focolaio a Chiampo
Covid, preoccupa la situazione dell’Alto Vicentino
VICENZA Dopo l’«esplosione» del focolaio della casa di riposo «La Pieve» di Montecchio Maggiore, il Covid 19 è «entrato» anche in un centro diurno per disabili a Chiampo. Ma a preoccupare l’Usl 8 è anche l’aumento di ricoveri, più che raddoppiati nel giro di dieci giorni: 28 le persone ricoverate, tra il San Bortolo e l’ospedale di comunità di Noventa. Certo, i casi in terapia intensiva sono ancora contenuti, tre in tutto, mentre altri otto sono ricoverati nel reparto di malattie infettive e altri nove in pneumologia. La paziente più giovane è una trentenne che ha appena partorito. Abbastanza per riaprire una vera e propria area Covid nell’ospedale del capoluogo, per garantire un maggiore isolamento dei pazienti.
Fuori dagli ospedali il cluster più importante, allo stato attuale, è proprio quello dell’Rsa di Montecchio Maggiore, dove i positivi sono 82, di cui 67 ospiti e 15 operatori. Molti di loro sono in buone condizioni e non manifestano sintomi, ma qui, purtroppo, si conta anche un decesso. A Chiampo, invece, il coronavirus ha colpito venti persone tra il personale e gli ospiti, senza nessuno in condizione critica. Proprio Chiampo è uno dei centri dove la «seconda ondata» del Covid sta creando maggiori preoccupazioni, con un importante cluster emerso nella frazione di Arso, a nord del centro.
Ma tutta la zona dell’ovest Vicentino, tra alta Val Chiampo e la parte settentrionale della Valle dell’Agno è in cima alle preoccupazioni del dipartimento di prevenzione: molti dei nuovi positivi, infatti, arrivano dai comuni della zona, tra cui Valdagno e Cornedo. Resta più tranquilla la situazione nell’Usl Pedemontana, dove si contano undici persone ricoverate. Infine, segnalata una classe in quarantena in un istituto di Valdagno