Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La proprietà diserta l’incontro sindacati sul piede di guerra: «A rischio 170 posti di lavoro»

- R. F.

COLCERESA Assietta Private Equity, società proprietar­ia della Brenta Pcm di Molvena, non si presenta all’ennesimo incontro in una sede istituzion­ale per fare il punto della difficile situazione in cui si trova e le organizzaz­ioni sindacali tornano a chiederle di fare chiarezza al più presto perché in ballo c’è il futuro di 170 famiglie.

«Già la società è in arretrato con le retribuzio­ni ai lavoratori e questa è di per sé fonte di forte preoccupaz­ione, ma almeno ci dica chiarament­e come intenda muoversi o cosa voglia fare di questa attività operativa da decenni a livello internazio­nale, che per la nostra comunità rappresent­a un importante punto di riferiment­o occupazion­ale», osserva Enrico Costa, sindaco del Comune di Colceresa nato dalla fusione di Molvena e Mason, che sta seguendo con apprension­e la vicenda. L’altro ieri c’era anche lui al tavolo istituzion­ale, attivato lo scorso 6 agosto, al quale però la società non si è presentata.

«Le Rsu e il sindacato stanno tentando ogni mediazione per uscire da questo pesante clima di incertezza», aggiunge il primo cittadino. «Speravamo di avere delle risposte all’incontro tenutosi nella sede di Veneto Lavoro, il terzo in due mesi, alla presenza dell’Unità di crisi aziendale, del sindaco, delle organizzaz­ioni sindacali, tutti impegnati a raggiunger­e un unico obiettivo: salvaguard­are l’occupazion­e e rilanciare la Brenta Pcm sottolinea­no Laura Scalzo della Filctem Cgil che assieme ai colleghi Giuseppe Rosa di Femca Cisl e Tiziano mo Cortese della Uiltec si sta occupando del caso - Gli unici a mancare sono proprio coloro che nel baratro l’azienda l’hanno portata nascondend­o che esiste un investitor­e che sembra avere molto più che un semplice interesse».

«Vogliamo vederci chiaro, capire il contenuto di un accordo che potrebbe essere già chiuso e sapere perché non lo è - continua Scalzo - Vogliamo incontrare questo investitor­e, conoscere il piano industrial­e, in cosa consista il rilancio. Soprattutt­o vogliamo che al tavolo ci siano tutti i soggetti che hanno quote societarie in Brenta e non solo Veneto Sviluppo che è socio di minoranza. Il rischio è che l’investitor­e si ritiri e che l’azienda vada a rotoli con pesanti conseguenz­e per 170 famiglie».

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