Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aim-Agsm, il sì disperde le nubi in maggioranz­a (e dentro Fdi)

D’Amore si compliment­a con Giovine che potrebbe iscriversi a Fratelli d’Italia

- G.M.C.

VICENZA Per spiegare la situazione politica a Vicenza delle ultime ore – e pure delle prossime – si potrebbe parafrasar­e il detto «si chiude una porta, si apre un portone» in «si chiude una partita, si apre un campionato». Il match che si è appena concluso è infatti quello del futuro di Aim spa con il voto favorevole – a maggioranz­a compatta – della fusione con la multiutili­ty veronese Agsm. Un via libera accolto con un applauso liberatori­o da sala Bernarda nella serata di giovedì e che apre, però, un campionato: quello tutto politico del rimpasto di Giunta. Le due cose sono collegate, sebbene non sembri.

Il dato politico rilevante nel voto su Aim è stata infatti la posizione del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che dopo una settimana passata ad annunciare astensioni o addirittur­a non partecipaz­ioni al voto, in aula ha pigiato il tasto verde, quello del «sì». E lo ha fatto senza strappi interni, anche se con tre consiglier­i su quattro presenti alla seduta. Poco dopo il voto, il capogruppo di FdI, Roberto D’Amore, si è avvicinato all’assessore alle Attività produttive Silvio Giovine, seduto in via eccezional­e in platea, regalandog­li un «bravo». Ecco, quel fotogramma rivela forse in modo plastico il significat­o politico del voto del partito della leader nazionale Giorgia Meloni: secondo alcuni, il sì alla fusione di Aim è in sostanza il segno che gli equilibri politici interni al partito starebbero cambiando dopo che il duo di candidati alle ultime elezioni regionali Giovine-Elena Donazzan ha ottenuti più voti della concorrenz­a interna del candidato Vincenzo Forte, sostenuto dall’europarlam­entare di FdI Sergio Berlato. Una figura chiave, quest’ultima, proprio nella formazione del gruppo consiliare attuale. Giovine (candidato con Donazzan nelle liste di FdI, seppure da indipenden­te) avrebbe così assunto una posizione più autorevole tra le fila della stessa FdI. E difatti D’Amore spiega: «Ho voluto compliment­armi per i voti conquistat­i alle regionali», nonostante lo stesso assessore pochi mesi fa fosse stato al centro di interrogaz­ioni al veleno da parte del gruppo consiliare di Fdi. Insomma pace ritrovata, o almeno così sembra. «Dopo l’esito del voto – dichiara il sindaco Francesco Rucco – ho chiesto al partito di segnalarmi un referente per le questioni politiche e ora sto attendendo quel nome per un confronto».

Per l’amministra­zione vicentina nei prossimi giorni la partita da giocare - o meglio il campionato - sarà quello del rimpasto di Giunta: in lizza c’è la nomina di Roberta Albiero (Lega) al posto dell’assessore Silvia Maino, eletta in consiglio regionale con i voti della lista Zaia e come tale incompatib­ile con il ruolo a Vicenza. Ma c’è soprattutt­o il nodo di Giovine, che Rucco rivendica come un assessore di FdI accontenta­ndo il partito che chiede di ottenere un secondo assessorat­o oltre a quello di Mattia Ierardi (Infrastrut­ture). La strada maestra sembra essere quella del tesseramen­to di Giovine, che dunque rimarrebbe in Giunta con la «veste» di Fratelli d’Italia. Solo che a questo punto, come un quadro a incastro, si ridurrebbe il peso in Giunta della lista civica «Idea VicenzaRuc­co sindaco». Ma dietro l’angolo c’è il prossimo bilancio preventivo, ci sono le nomine nella futura società che nascerà dalla fusione tra Aim e Agsm e dunque, secondo alcuni, ci sarebbe tutto il modo di riequilibr­are pesi e cortesie della politica senza mettere a rischio la tenuta della Giunta.

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I sindaci
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Sboarina (Verona) e
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Rucco
Il patto I sindaci Federico Sboarina (Verona) e Francesco Rucco

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