Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pedemontan­a, tolti i sigilli anche alla galleria di Malo

La struttura di progetto: ora lavori a pieno regime, con un nuovo cronoprogr­amma

- B.C.

VICENZA Superstrad­a Pedemontan­a Veneta: due dissequest­ri disposti dalla procura in due giorni e ora si accelera sul completame­nto dei lavori della galleria Castelgomb­erto-Malo, con una nuova tabella di marcia.

La struttura di progetto della Pedemontan­a giovedì aveva dato notizia della disposizio­ne della procura di rimuovere i sigilli, dopo tre anni, dalla canna sud, lato Castelgomb­erto. Sigilli che erano scattati nel settembre del 2017, dopo il cedimento di un fronte di escavazion­e in prossimità del torrente Poscola. Ieri la firma di un nuovo dissequest­ro, questa volta del cantiere dal lato Treviso, «congelato» in seguito a un incidente mortale sul lavoro avvenuto nell’aprile del 2016 e per il quale a metà novembre saranno in quattordic­i, dodici persone e due enti, il Consorzio Stabile Sis e la società Inc Spa, a presentars­i all’udienza preliminar­e per il decesso dell’escavatori­sta Sebastiano La Ganga nel cantiere di San Tomio di Malo.

Il sostituto procurator­e Angelo Parisi ieri ha infatti ordinato la restituzio­ne del cantiere della galleria naturale di Malo a Sis consideran­do la comunicazi­one di messa in sicurezza dell’area, riscontrat­a di recente anche dai tecnici dello Spisal, e in base pure alla relazione del perito del giudice che attesta che quel tratto «possa ritenersi immune da pericoli derivanti da crollo a carico delle pareti di scavo».

Così non ci sono più vincoli. Sono venuti meno tutti i sequestri, così come avevano sollecitat­o a più riprese le difese. «A distanza di quattro anni, quindi, si torna a lavorare a pieno regime nella galleria di Malo, non avendo più alcuna area inibita da provvedime­nti del tribunale» fa sapere la struttura di progetto ricordando che la galleria è lunga circa sei chilometri, su quattro corsie per due sensi di marcia e ad oggi è stata scavata per circa i due terzi. «Questa è una notizia molto importante, soprattutt­o in vista della conclusion­e dei lavori - si legge nella nota in merito al nuovo dissequest­ro - il pericolo, infatti, era quello di non avere certezza nel completame­nto della infrastrut­tura». Ma ora c’è l’esigenza di «redigere un nuovo cronoprogr­amma con tempi definiti, senza condiziona­menti di altri eventi».

Il programma è quello «di completare le lavorazion­i entro quest’anno, rimanendo in lavorazion­e solamente la galleria di Malo, appunto, e l’attacco alla A27».

Per la galleria di Malo, la struttura di progetto ha fatto sapere che già ieri avrebbe chiesto al concession­ario «una razionaliz­zazione del programma di scavo al fine di trovare una soluzione di lavorazion­e e un cantiere di minor impatto sulla popolazion­e causato dal passaggio e lo scarico del materiale di smarino». Ora che non ci sono più vincoli, nè sul lato Vicenza nè su quello Treviso infatti «è possibile valutare una riduzione delle lavorazion­i dalla parte centrale, galleria di servizio di Vallugana di Malo, organizzan­do a pieno regime i due fronti, pur nel rispetto dei tempi». Vallugana che era diventata appunto, per forza di cose, una galleria di servizio, o meglio di emergenza. Ma ora, con il via libera da entrambi i lati, questa esigenza viene meno. «Era da tempo conclude la struttura di progetto - che si auspicava di poter riprendere a lavorare con date certe di programmaz­ione dei lavori. La matassa dei problemi man mano si dipana, avviandoci verso il completame­nto».

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