Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Perina: «Una serie B più difficile ma questo Vicenza va lontano»
Il portiere pararigori: «Uno su tre, sto giorni interi a studiare in video gli avversari»
«Quando due settimane prima della chiusura del mercato il mio procuratore mi ha detto della proposta del Vicenza ho riposto subito sì, era impossibile rifiutare una piazza come questa, sono orgoglioso ed entusiasta di vestire la maglia biancorossa».
Parola di Pietro Perina, portiere di Andria, classe 1992, svincolato dal Cosenza, approdato al Vicenza (contratto di un anno con opzione per il secondo) dopo una lunga carriera al Sud, tra Bari, Martina, Melfi, quattro anni e mezzo a Cosenza con una sola parentesi di sei mesi alla Sambenedettese.
«Col Cosenza c’era stato un pourparler per il rinnovo ma niente di concreto - spiega Perina - la trattativa con il Vicenza è stata un po’ lunga però una volta arrivato il mister mi ha fatto giocare subito in Coppa Italia (contro la Pro Patria, ndr) ed è stata una bella emozione, soprattutto perché abbiamo vinto. Sono pronto per questa avventura. Lo stadio a Vicenza è già bello così, figuriamoci pieno di tifosi, spero che presto riescano ad esserci perché una gara con il pubblico è tutta un’altra cosa».
Qui ha ritrovato Marotta, compagno a Bari: «Ma ho conosciuto tutti ragazzi splendidi. La società ha mantenuto la rosa dello scorso anno ed è importante in B, presidente e club sono stati bravi a trattenere tutti perché conta il gruppo».
A Vicenza però dovrà vedersela con Matteo Grandi, sfida tra portieri: «Non mi disturba - continua Perina - sono venuto qui sapendo che Grandi ha fatto un grande campionato lo scorso anno. Sono molto carico e cercherò di mettere in difficoltà il mister per farmi giocare titolare». Tifoso dell’Inter e di Julio Cesar, Perina un primato ce l’ha: su 45 rigori subiti, ne ha parati un terzo dicono le statistiche.
«Vedo tanti rigori, quando giochiamo contro una squadra che ha buoni tiratori dal dischetto passo quasi un giorno a studiare dove tirano. Perché i rigori sono una lotteria, lo scorso anno fortunatamente ne ho parati tre. Le mie doti? Reattività, esplosività. Nel calcio di oggi invece bisogna giocare molto palla con i piedi e tutti dobbiamo migliorare in questo, anche io».
Sulla stagione di serie B e le prospettive del Vicenza invece, considerate le esperienze passate, spiega: «Per una neopromossa la cosa principale è salvarsi prima possibile. La rosa della squadra è forte ma le cose vengono piano piano, quindi prima la salvezza e poi si potrà pensare ad altro. Quest’anno la B è molto più difficile della scorsa stagione, ci sono squadre ben attrezzate, soprattutto le retrocesse».
Prima della gara col Pordenone i tifosi della Curva Sud hanno accolto il pullman della squadra fuori dallo stadio, vista l’impossibilità ad essere al Menti: «Non me l’aspettavo, è stata una bella sorpresa» precisa Perina che sull’assenza del pubblico dice: È un fattore determinante. Lo scorso anno in casa a Cosenza giocavamo davanti a 10-15mila persone, poi con lo stadio vuoto era tutto diverso. In casa o fuori non cambiava niente. E si sente, soprattutto in piazze come queste dove vengono 15mila tifosi allo stadio, è tutto più difficile».