Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Arsenale in casa, ingegnere a processo
VALDAGNO I carabinieri che a novembre 2017 avevano perquisito l’abitazione dell’ingegnere Ettore Ravazzolo, in un palazzo storico del centro di Valdagno, cercavano riscontri alle accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti all’università di Padova dove era dirigente dell’area Edilizia e Sicurezza (procedimento per il quale era stato arrestato ed è ora a processo). E non si aspettavano certo di trovare un arsenale con decine di ordigni dei conflitti mondiali, quello per il quale si dovrà presentare in aula a Vicenza da gennaio. È stato scoperto solo grazie alla pausa sigaretta che si erano concessi i militari, nel garage dello stabile di fronte casa di Ravazzolo, in via Manin. Proprio l’ingegnere aveva chiesto ai militari di allontanarsi da lì con la sigaretta. Il perché è stato chiaro dopo aver superato il basculante del box: all’interno il professionista e collezionista teneva 35 bombe a mano di vari modelli, una della seconda guerra mondiale con tritolo e senza spoletta, nove bombe a fucile, sei granate in parte piene o con tracce di esplosivo, pistole lanciarazzi, proiettili di artiglieria e di vario calibro, carichi e completi, e ancora bossoli, componenti per spolette, un ordigno aereo del 1943, aperto senza spoletta ma con tritolo. Ordigni fatti brillare dai guastatori e che costano il processo a Ravazzolo. Il giudice lo ha infatti rinviato a giudizio per detenzione di ordigni da guerra.