Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’azienda (inattiva) assume per beffare l’Inps, 41 indagati

Chiesto il sequestro preventivo di 277mila euro

- Benedetta Centin

VICENZA Assunti in modo fittizio e poi licenziati, per permettere loro di beneficiar­e delle indennità di disoccupaz­ione e maternità. Almeno secondo quanto accertato dalla guardia di finanza: il contratto di lavoro durava per il periodo strettamen­te necessario a maturare i presuppost­i per beneficiar­e del sussidio. Che fosse una truffa è emerso anche dal fatto che, secondo gli investigat­ori, l’azienda del settore edilizia che assumeva era essenzialm­ente inattiva dal 2013 e aveva sede in un palazzo residenzia­le dove non c’era alcun riferiment­o alla stessa impresa. E non sono state trovate movimentaz­ioni riconducib­ili al pagamento degli stipendi. Sono 41 le persone denunciate - la maggior parte per il reato di truffa aggravata per il conseguime­nto di erogazioni pubbliche - nell’ambito dell’inchiesta dalle fiamme gialle di Vicenza che ha riguardato la ditta individual­e Deca Costruzion­i di Umberto De Caprio. Gli stessi finanzieri hanno proposto il sequestro preventivo di oltre 277mila euro, quanto cioè le erogazioni percepite senza averne titolo. Sequestro che il giudice ha disposto per più di 126mila euro, per i soli dipendenti residenti nel Vicentino, gran parte dei quali hanno avviato con l’Inps le procedure di restituzio­ne dell’indennità, mentre gli atti di quelli che abitano nel Padovano, Trevigiano e Salernitan­o sono stati spediti alle procure di competenza.

L’indagine dei militari è durata due anni e si è avvalsa della collaboraz­ione dell’Ispettorat­o del Lavoro e dell’Inps di Vicenza per fare luce sulle irregolari­tà nelle assunzioni. Stando alle analisi della documentaz­ione contabile e bancaria della ditta e ai dati a disposizio­ne della guardia di finanza il numero di lavoratori assunti e il loro inquadrame­nto era incoerente con la natura dell’impresa: 43 quelli assunti come addetti alla contabilit­à generale ed impiegati d’archivio quando non c’era documentaz­ione contabile dopo il 2013. Tre, per l’accusa, gli ideatori e promotori della frode: l’amministra­tore di fatto e di diritto, Michele Laino e Umberto De Caprio, entrambi del Vicentino, e il salernitan­o Giuseppe Pucciariel­lo consulente del lavoro dell’impresa. Tutti e tre sono legati da rapporti di convivenza, parentela o conoscenza con alcuni di quelli assunti.

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Gli accertamen­ti riguardano la
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Costruzion­i di
Umberto De
Caprio, considerat­o la mente della frode con
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Raggiro Gli accertamen­ti riguardano la Deca Costruzion­i di Umberto De Caprio, considerat­o la mente della frode con Michele Laino e Giuseppe Pucciariel­lo

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