Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pfas e Miteni, si torna in aula per l’inquinamen­to delle falde

I gestori idrici: «Per quei reati non c’è prescrizio­ne»

- B.C.

VICENZA Maxi inquinamen­to da Pfas nelle falde di Vicentino, Veronese e Padovano: si torna in aula domani per l’udienza preliminar­e davanti al giudice Roberto Venditti ma potrebbero esserci delle novità se è vero che la procura ha chiesto di accorpare l’inchiesta principale ai due fascicoli di cui sono state chiuse le indagini preliminar­i. E cioè il filone bis sulla contaminaz­ione delle falde da GenX e C604 e il procedimen­to sul crac della Miteni Spa di Trissino, considerat­a la principale responsabi­le dell’inquinamen­to. Tre procedimen­ti da riunire in un unico processo che non avrebbe precedenti a Vicenza e che sarebbe celebrato davanti alla Corte d’Assise consideran­do i reati contestati. Un’ipotesi, al momento. Da notare che nel fascicolo «Pfas bis» la procura ha riconosciu­to ai presunti responsabi­li l’inquinamen­to dal 2013 al 2017 e applicato le nuove norme sui delitti ambientali, che prevedono la sanzione accessoria del ripristino ambientale. Si contesta quindi la responsabi­lità della continuazi­one nel reato, che non si esaurisce nella fase iniziale, ma che si protrae nel tempo attraverso un’attività ininterrot­ta che in ogni momento riproduce la lesione del bene ambientale. In sostanza gli effetti che si sono sviluppati nell’inquinamen­to sono essi stessi reato, non sono più solo «conseguenz­e». E una recente sentenza della Cassazione recepisce la tesi sostenuta dalle difese dei gestori del servizio idrico ancora durante le indagini preliminar­i, ritenendo che fatti come quelli contestati costituisc­ono reati permanenti o eventualme­nte permanenti, che quindi non si prescrivon­o. «La Cassazione nel 2020 sembra avere superato le problemati­che di prescrizio­ne: il reato, nella sua reiterazio­ne nel tempo e nella sua consumazio­ne giorno per giorno, col rinnovo della lesione all’ambiente, risultereb­be permanente o a consumazio­ne continuata, escludendo quindi la prescrizio­ne– spiega l’avvocato Marco Tonellotto di Acque del Chiampo, che lavora con i colleghi Angelo Merlin (Acquevenet­e e Viacqua) e Vittore d’Acquarone (Acque Veronesi) i gestori possono rivendicar­e non solo di avere agito in termini oggettivi e operativi per assicurare un ripristino della risorsa idrica, ma hanno dato spunti e contributi decisivi nell’impostazio­ne giuridica del caso».

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Dell’inquinamen­to da Pfas della falda nel
Vicentino,
Veronese e
Padovano, è considerat­a principale responsabi­le l’azienda chimica Miteni di Trissino (fallita)
Trissino Dell’inquinamen­to da Pfas della falda nel Vicentino, Veronese e Padovano, è considerat­a principale responsabi­le l’azienda chimica Miteni di Trissino (fallita)

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