Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Influenza, vaccinazioni in tende e palasport
Anche a Treviso e Vicenza camici bianchi recalcitranti Bollettino quotidiano del virus: in aumento i ricoveri
La campagna è iniziata ieri: tanti i veneti che hanno chiesto il vaccino per l’influenza: 1 milione e 360mila le dosi comprate dalla Regione per proteggere gratis le persone oltre i 60 anni e i bimbi tra i sei mesi e i sei anni. Le dosi avanzate saranno per gli altri, a pagamento.
VENEZIA «Cari colleghi, fermi. Non aderite alla campagna dei tamponi finché non otterremo dalla Regione rassicurazioni sui criteri di sicurezza da mettere in atto nei nostri ambulatori. Cioè percorsi differenziati per i pazienti con sintomi sospetti, sistema di sterilizzazione degli ambienti dopo il tampone rapido per la ricerca del Covid-19 e dispositivi di protezione individuale per noi». E’ la lettera inviata ai medici di famiglia di Venezia da Maurizio Scassola, presidente provinciale della Fimmg, sigla di categoria, e vicepresidente dell’Ordine lagunare. Ad eccezione del 50% rilevato a Padova, sono pochi i medici di base che hanno accolto l’invito di eseguire i tamponi nei loro ambulatori lanciato dalla Regione, che ne ha iniziato a distribuirli ai volontari lunedì scorso.
A Treviso ha aderito meno del 10%, a Vicenza la percentuale è minore, ma il caso più eclatante riguarda appunto Venezia. Nell’Usl Serenissima solo 31 medici di base su 390 li hanno accettati e nessun pediatra. Anche nel resto del Veneto i pediatri, per bocca di Fimp e Sip, hanno detto no, perché «non sono attrezzati». Tornando al Veneziano, nell’Usl di San Donà solo il 9% dei medici di famiglia e un pediatra hanno acconsentito a effettuare i tamponi. «Ho mandato una lettera ai colleghi dicendo di fermarsi — conferma Scassola — ho sconsigliato di aderire all’iniziativa e sono preoccupato per chi ha accettato i kit, quando non è ancora stata fatta chiarezza su come organizzare la procedura. Siamo disponibili ad assumere questa nuova mansione, ma non a essere mandati allo sbaraglio. Molti colleghi sono morti di Covid-19 perché non avevano ricevuto le protezioni adeguate». Le perplessità sollevata dalla Fimmg Venezia sono molteplici: non sarebbero state fornite precise delucidazioni ai medici su come effettuare i test e organizzare gli ingressi dei pazienti, il che potrebbe mettere a rischio i camici banchi e gli altri pazienti. «In Veneto solo il 25% dei colleghi è organizzato in una Medicina di gruppo integrata, struttura adeguata a eseguire i tamponi in sicurezza — continua Scassola — il resto lavora da solo, senza infermieri che lo supportino».
Sulle barricate anche gli 85 pediatri della Fimp Venezia (nel Veneto sono 555), guidati dal segretario Vito Francesco D’Amanti, che rivela: «Abbiamo tutti mandato una lettera alle Usl spiegando il motivo del nostro diniego». Nella missiva si legge: «Segnalo la mia disponibilità all’esecuzione di test rapidi (di tipo antigenico). Non posso rendermi disponibile, tuttavia, ad utilizzare nel mio studio il test attualmente messo a disposizione, con la metodica di prelievo tramite tampone nasofaringeo profondo». Di seguito sono elencate le ragioni del rifiuto: «Oggettive limitazioni legate alla inopportunità di accesso nello studio di soggetti con sintomi sospetti; mancanza di supporto infermieristico per permettere il prelievo in sicurezza con l’immobilizzazione dei bambini, indisponibilità di percorsi e di locali dedicati a tale pratica». La lettera si conclude con la disponibilità «all’utilizzo di test rapidi con prelievo semplificato (vestibolo nasale o salivari) che permetteranno modalità esecutive compatibili con l’organizzazione dell’attività del pediatra».
Ieri intanto nel Veneto si sono registrati altri 399 contagi (per un totale di 32.062), e otto vittime (sono 2226 da febbraio). Aumentano a 362 i ricoveri in Malattie infettive e Pneumologia (+29), ma anche in Terapia intensiva, saliti a 41 (+7). I cluster più numerosi sono quelli di Padova (49), anche per il nuovo focolaio al Centri carni di Tombolo, e di Verona (56), per i numerosi casi nelle Rsa.