Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Un nuovo lockdown a Natale? È subito scontro tra gli scienziati

Scienziati veneti divisi sulle misure per frenare la crescita dei contagi e (da qualche giorno) anche dei ricoveri

- Nicolussi Moro

È realtà la temuta recrudesce­nza autunnale dell’infezione da Covid-19, al punto che il professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiolo­gia di Padova, ospite a Studio 24 su Rai News ha annunciato: «Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose. Si potrebbero resettare il sistema, abbassare la trasmissio­ne del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo messi, il sistema è saturo». In merito all’ultimo decreto Conte, che ha reintrodot­to l’obbligo di mascherina anche all’aperto, imposto nuove regole ai pubblici esercizi, vietato le feste private pure in casa e le partitelle di pallone e basket nei campetti di quartiere, il medico ha commentato: «Conoscerem­o tra un paio di settimane l’esito di queste misure di buonsenso, che hanno un impatto sulla qualità della vita. Dovremmo intanto concentrar­ci sulla capacità che abbiamo di bloccare la trasmissio­ne del virus sul territorio: ogni caso genera almeno 10-15 contatti. Il sistema è collassato, via via che i contagi crescono, la capacità di attivare il contact tracing e di effettuare i tamponi diminuisco­no e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissio­ne del virus. Più che misure sui comportame­nti occorre bloccare il Covid-19: tra quindici giorni non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila contagi al giorno».

In effetti in 24 ore, dalle 8 di martedì mattina alle 8 di ieri, il Veneto ha rilevato altri 657 casi (contro i 485 di martedì), ai quali si sono aggiunti i 230 di ieri pomeriggio, per un totale di 887. Dall’inizio dell’emergenza i contagi salgono complessiv­amente a 33.203. «Sì ma la differenza rispetto a marzo è che ormai, secondo i dati ufficiali, il 95% dei soggetti positivi al Covid-19 è asintomati­co — ribatte il virologo Giorgio Palù, professore emerito all’Università di Padova e consulente della Regione per l’emergenza coronaviru­s —. Ciò rende irrazional­e e non scientific­o voler inseguire gli asintomati­ci, puntando al contagio zero, tramite i tamponi molecolari». E «punge» Crisanti, suo successore alla guida della Microbiolo­gia padovana, riferiment­o regionale: «Un nuovo lockdown a Natale per fermare la corsa del virus? Macché, piuttosto è arrivato il momento di implementa­re il distanziam­ento: è l’arma più potente e va attuata sempre. Non solo nelle scuole, ma anche nei supermerca­ti e sui mezzi pubblici. La ragionevol­ezza e il buonsenso, purtroppo, non sono contagiosi. Ma questo virus sì. Valutiamo i modi per operare il distanziam­ento. È ora di finirla con il bollettino di guerra dei contagiati. Chiamiamol­i positivi, anche perché non sappiamo se siano contagiosi oppure no».

Il virologo condanna dunque «le code di persone senza sintomi ai drive-in per il tampone, il cui esito arriva dopo qualche giorno, mentre la punta di contagiosi­tà è di 2-3 giorni». «Gli studi ci dicono che oggi i pazienti hanno una bassa carica virale — insiste Palù —. Quanti sono contagiosi? Ora come ora il tracciamen­to degli asintomati­ci è irrealizza­bile. Meglio implementa­re i test rapidi antigenici, molto più predittivi, pronti in 5 minuti e meno invasivi. Vanno fatti ai sintomatic­i e ai loro contatti». Lo scienziato frena anche il panico per la nuova ondata di contagi: «In Italia ci sono 5mila ricoverati, il 6% dei positivi, contro i 30mila del picco dell’epidemia, riscontrat­o a marzo. Molti sono ricoveri sociali di persone anziane e sole. Ciò che ci deve allarmare non è più l’indice Rt del contagio, basato su sintomatic­i e ricoverati, ma l’andamento della curva di riproduzio­ne virale, esponenzia­le. Se l’incidenza cresce, aumenteran­no i ricoveri e i decessi, anche se ormai è appurato che il Covid-19 ha una letalità relativame­nte bassa: oscilla tra 0,3% e 0,4%».

Ma una nuova allerta arriva dal consulente scientific­o del ministero della Salute e componente dell’Oms, Walter Ricciardi: «Qualche giorno fa ho stimato che se non si fossero prese misure come quelle che stiamo adottando adesso si sarebbe potuti arrivare a novembre a 16 mila casi al giorno. In realtà il ritmo di crescita è talmente rapido che potremmo arrivarci anche prima, perciò è necessario rispettare le regole». «Siamo in un cambio di fase sul piano epidemiolo­gico — conviene il ministro della Salute, Roberto Speranza —. Dopo l’estate e la fase che dal 4 di maggio ci ha portati a un lento e graduale allentamen­to delle misure imposte nei mesi più difficili dell’epidemia, da ormai 10 settimane c’è una tendenza della curva alla risalita. Il comportame­nto dei cittadini è la chiave per portarci fuori dall’emergenza».

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 ??  ?? Su fronti opposti Il virologo Giorgio Palù e, a destra, Andrea Crisanti, suo successore a Padova
Su fronti opposti Il virologo Giorgio Palù e, a destra, Andrea Crisanti, suo successore a Padova
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 ??  ?? Andrea Crisanti Microbiolo­go
Andrea Crisanti Microbiolo­go
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Giorgio Palù Virologo e prof emerito

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