Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Due operai travolti da un crollo Uno muore sul colpo, l’altro è grave
Padova, tragedia in un cantiere di AcegasAps in città. La vittima aveva 47 anni, il collega ferito 33
PADOVA Lavoravano all’acquedotto di Padova ma un crollo ha travolto due operai di AcegasAps. Morto Pietro Voltan, 47 anni e molto grave Nicola Berto Pinton, 33.
PADOVA Poco prima delle 10 in un cantiere di Padova, dentro a una buca profonda quasi 3 metri dove stavano lavorando due dipendenti di AcegasAps, tutto è franato. La terra ha travolto gli operai, non lasciando scampo a Pietro Voltan, 47 anni originario di Casalserugo che da qualche anno si era trasferito con la moglie e la figlia piccola a Polverara, che è morto sul colpo. Nell’incidente è rimasto gravemente ferito anche Nicola Berto Pinton, trentatreenne di Villafranca Padovana, trasportato d’urgenza in Pronto soccorso dove dopo una tac nel pomeriggio i medici l’hanno operato al torace. La prognosi per lui resta riservata anche se trapela un cauto ottimismo.
La tragedia si è consumata ieri mattina nell’area dell’acquedotto di fianco al Centro di Raccolta Rifiuti nella zona Ovest della città dove una volta avevano la sede gli uffici di AcegasAps, l’azienda controllata da Hera che gestisce le forniture idriche nel Padovano. I due erano impegnati nei lavori che dal luglio di un anno fa stanno ridisegnando il sistema acquedottistico cittadino. Insieme ad un’altra decina di lavoratori stavano eseguendo delle procedure per l’inserimento di una innovativa valvola in grado di regolare in maniera autonoma la quantità di acqua che la città richiede. Secondo una prima ricostruzione entrambi stavano operando vicino a un giunto quando il terreno intorno alla condotta avrebbe avuto un cedimento, seppellendoli. Voltan è stato schiacciato. «Era fuori solo la sua testa», ha raccontato ai primi pompieri un collega. Meglio è andata a Pinton che pur venendo coperto dal terriccio non ha avuto lesioni agli organi vicomunicazione tali. I presenti hanno portato i primi soccorsi, poco dopo sono intervenuti i vigili del fuoco che sono riusciti a estrarre gli operai, spostandoli in una zona sicura. Nonostante i tentativi di rianimare il 47enne, il medico ha dovuto dichiararne il decesso mentre il 33enne è stato trasferito in ospedale in codice rosso.
«Ci siamo visti morire sotto gli occhi il nostro collega ma non sappiamo cosa sia accaduto», hanno spiegato gli altri operai presenti che sono stati ascoltati dai carabinieri del Norm e dai tecnici dello Spisal. All’uscita dal cantiere, con gli occhi lucidi, nessuno ha voluto proferire parola o portare la sua testimonianza. L’unico a parlare è stato Riccardo Finelli, il responsabile di AcegasAps: «Le due persone stavano lavorando e c’è stato questo cedimento sulla parete - si è limitato a spiegare - non possiamo dire nulla sulle cause così come sulla dinamica che sono ancora al vaglio dello Spisal. Siamo costernati e a disposizione delle autorità che stanno indagando per comprendere ciò che è accaduto. I nostri pensieri vanno alla famiglia dello sfortunato operaio. Il programma di efficientamento della rete va avanti da un paio di anni». Restano tanti i punti interrogativi della vicenda, in primis se lo smottamento sia stato provocato da un movimento recente compiuto da un mezzo meccanico o dal terreno, reso meno compatto dalle piogge dei giorni scorsi. Sulla tragedia è stato aperto un fascicolo in procura. Il pm Giorgio Falcone, oltre ad aver disposto il sequestro dell’area, entro breve sentirà anche chi ha visto con i propri occhi la disgrazia. Sarà inoltre predisposta una perizia per chiarire se le pareti della buca in cui i due operai stavano lavorando fossero state realizzate nel rispetto delle norme di sicurezza. Lo Spisal entro oggi manderà una relazione per chiarire se l’azienda fosse in regola con gli aggiornamenti e la formazione professionale. Appena possibile verrà ascoltato anche l’operaio scampato alla morte.