Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Covid e povertà, in tremila bussano alle porte del Comune Debutta l’emporio solidale
Nelle fasce a rischio 700 minori. A breve aprirà uno spazio alimentare
VICENZA Quasi tremila vicentini che bussano alla porta del Comune per ottenere alimenti, di cui oltre 700 minorenni. Se l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha vissuto il suo picco nei mesi primaverili, così non si può dire delle conseguenze sociali ed economiche che la pandemia sta provocando nelle città, Vicenza inclusa, dove ancora oggi la richiesta di aiuti e contributi è costante.
«La scorsa primavera le esigenze sono aumentate – dichiara il vicesindaco e assessore al Sociale, Matteo Tosetto – e da quel momento la situazione non è mai diminuita, rimanendo una costante anche in queste settimane». Non si tratta, è bene precisarlo, di povertà assolute e di situazioni in cui manca un tetto sotto il quale vivere. Si tratta di tutta una fascia di persone che fino ai mesi scorsi era per lo più sconosciuta ai servizi sociali ma che ora bussa alle porte dell’ente locale.
Una delle richieste principali che arrivano a Palazzo Trissino riguarda le borse alimentari, cioè pacchi della spesa che se nel periodo di lockdown venivano consegnati a casa ora saranno messi a disposizione in modo diverso. Sta per nascere in città infatti l’emporio solidale vicentino, ovvero una sorta di «supermercato» riservato a chi fatica ad acquistare beni di prima necessità proprio a causa delle difficoltà economiche provocate dalla crisi-Covid.
«Nella situazione odierna condizionata dall’emergenza sanitaria – si legge nella delibera di Giunta che ieri ha approvato il progetto dell’emporio solidale vicentino – moltissimi cittadini si sono trovati privati improvvisamente della possibilità di lavorare, in alcuni casi senza neppure i mezzi per fare la spesa alimentare».
Da qui l’esigenza per 891 famiglie di chiedere la borsa della spesa al Comune, che ora pensa ad un servizio del tutto nuovo, almeno per il capoluogo. Il modello, di fatto, è quello di Dueville, che già sperimenta un emporio solidale dove poter mettere a disposizione prodotti per questa fascia di popolazione. Vicenza ha scelto di destinare a questo servizio una parte del Mercato ortofrutticolo di via del Mercato nuovo: qui sarà ricavata un’area di 400 metri quadrati allestita una parte a magazzino e un’altra a “vetrina”, come un vero e proprio supermercato. Potranno accedere solo le persone in difficoltà e seguite dai servizi sociali o dalle associazioni del terzo settore e tutto sarà gestito attraverso una “card” e dei punti pre-caricati sulla base delle reali necessità. «Puntiamo a fare rete – spiega Tosetto – con tutte le realtà che vorranno partecipare, al fine di mettere insieme le forze e creare un servizio unico che possa andare a vantaggio di tutti».
Entro pochi giorni Palazzo Trissino pubblicherà un avviso dedicato alle associazioni, mentre nel frattempo partiranno i lavori di adeguamento degli spazi al mercato ortofrutticolo. «Contiamo di inaugurare l’emporio entro le prime settimane del nuovo anno – osserva il vicesindaco – e invito tutte le realtà interessate a farsi avanti».
Ieri, intanto, in tema di aiuti per l’emergenza Covid la commissione «Controllo e garanzia» ha discusso delle misure per destinare 1,3 milioni di euro del fondo di solidarietà: di questi, 750 mila euro andranno al settore del Sociale tra cui 300 mila euro per rimpinguare il fondo affitti regionale e 305 mila euro per aumentare le impegnative in favore di 543 famiglie con una persona con disabilità. Altri 300 mila euro, invece, serviranno al settore Istruzione per ridurre le rette di materne e nidi (250 mila euro) e contribuire alla spesa per la sanificazione e la sostituzione di fasciatoi ormai desueti (50 mila euro). Altri 300 mila euro, infine, saranno a disposizione dei settori Sport e Cultura per contribuire a sostenere le quote di associazioni sportive e culturali in favore di bambini e ragazzi della città.
Discussa anche la distribuzione dei fondi di solidarietà