Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Droga, gli sequestrano i guadagni dello spaccio
Nei guai (ancora) un odontotecnico padovano: traffico di marijuana dall’estero
VICENZA Questa estate l’arresto con l’accusa di aver acquistato diversi chili di droga con cui rifornire la piazza di Padova, ora il sequestro di 5.250 euro dal suo conto corrente. Una cifra che, per l’accusa, corrisponde a quanto l’insospettabile odontotecnico patavino ci avrebbe guadagnato rivendendo i quindici chili di marijuana che aveva acquistato dal sodalizio serbo-italiano con «centro stoccaggio» in un garage di Altavilla Vicentina. A far scattare i sigilli sui soldi ci hanno pensato i finanzieri, su provvedimento di sequestro preventivo ai fini della confisca firmato dal giudice per le indagini preliminari di Vicenza Roberto Venditti su richiesta della procura.
Ancora guai per Matteo Milani, 25 anni, che era finito ai domiciliari a giugno, tra i dieci arrestati dalla guardia di finanza berica su esecuzione di altrettante misure: serbi ma anche italiani accusati di traffico e spaccio di marijuana, di far parte di un’organizzazione criminale che gestiva un ingente traffico «all’ingrosso» di chili e chili di marijuana di buona qualità trasportati via tir dalla Spagna all’Italia. Droga che finiva nelle piazze del Vicentino ma pure di Padova, Rovigo e Venezia, destinata a ragazzi e universitari ma pure a professionisti.
Per l’accusa Milani, tra il 28 ottobre e il 7 dicembre del 2019, avrebbe acquistato un totale di quindici chili di stupefacente proveniente dalla penisola iberica che veniva scaricato in voluminosi scatoloni fuori dal casello autostradale di Montecchio Maggiore, in zona industriale. In particolare Milani avrebbe comprato la marijuana in tre occasioni, ogni tre settimane, per un peso di almeno cinque chili a volta, così come mostrano le immagini delle telecamere piazzate dai detective.
A cedergli la droga, stando a quanto ricostruito, il serbo Ivan Tasic di Altavilla che avrebbe avuto un ruolo apicale nel traffico illegale, un connazionale e il lattoniere vicentino Nicolas Ippino. Dalle indagini e da alcune ammissioni è emerso che Milani pagava la droga 4100 euro al chilo a cui ricaricava tra i 300 e i 400 euro ai suoi clienti finali, di qui il calcolo del guadagno, del profitto netto, in 5.250 euro. Quelli che il 25enne patavino si è visto sequestrare in conto corrente.