Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
E al parco Galileo l’incarto dei salumi diventa bio
Ricerca di Matech e Art Cart: un biopolimero sottilissimo sostituirà il polietilene
PADOVA Una pellicola per avvolgere cibi appena acquistati al banco dei salumi da poter smaltire, una volta usata, nel rifiuto umido perché del tutto biodegradabile. È già in produzione grazie alla società friulana Art Cart e al decisivo supporto nella realizzazione di Matech, ramo d’azienda del parco tecnologico padovano Galileo, dedicato allo «scouting» dei materiali. Matech, in pratica, ricevuta dall’imprenditore friulano una richiesta per verificare la possibilità di realizzare una carta per alimenti che non finisca nella componente indifferenziata dei residui domestici, ha indiin viduato il polimero che più rispondesse all’esigenza e condotto una ricerca di un produttore che lo potesse fornire. «Identificato in una multinazionale tedesca – spiega Eva Tenan, una delle responsabili del progetto – ci siamo attivati una prima analisi di fattibilità seguita da ulteriori passaggi sperimentali, ottenendo così primi campioni e affiancando quindi il committente fino allo stadio dellap re industrializzazione ».
Il polimero, per la cronaca, è noto alla comunità scientifica con il nome di polibutilene succinato, o Pbs, si ottiene per fermentazione batterica da cellulosa e biomasse vegetali, è per questo interamente degradabile, e si candida a sostituire nel tempo il più popolare, meno costoso ma indistruttibile, polietilene. La carta che Art Cart già realizza è ricoperta da uno strato così sottile di Pbs (12 millesimi di millimetro) da contenere l’uso di materia prima in una misura probabilmente sufficiente a compensare i maggiori costi di produzione inizialmente quasi sempre associati alle novità nella sfera «bio». Il tutto con «prestazioni confrontabili se non migliori – assicurano Tenan e la collega di MaTech Valeria Adriani - di quelle del polietilene». Emiliano Fabris, direttore di Galileo, richiama intanto le attività economiche alla consapevolezza del loro «impatto su società e l’ambiente».