Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vitalizi, caso alla Consulta

- Di Martina Zambon

Gli ex consiglier­i regionali non si arrendono e rivogliono i vitalizi. Sono 82 quelli che hanno deciso di resistere al taglio e di portare la contesa fino alla Corte Costituzio­nale.

VENEZIA Il «ricorso fotocopia» sui vitalizi degli ex consiglier­i regionali del Veneto si avvia vero la Corte Costituzio­nale. «Fotocopia» perché i tagli, modellati identici, sono stati due: nel 2014 e fra 2017 e 2018. Si tratta di «contributi di solidariet­à» nelle intenzioni della Regione.

Sono 82 gli ex consiglier­i regionali (e i loro eredi) decisi a non transigere sul concetto di «diritto acquisito». Di ieri la pubblicazi­one nel Bur regionale della deliberazi­one dell’ufficio di presidenza di palazzo Ferro Fini dell’8 settembre scorso con cui si procede al ricorso al tribunale di Venezia «in esito alla sentenza della Corte di Cassazione che nel 2018 per la remissione alla Corte costituzio­nale di questione di legittimit­à costituzio­nale» della legge regionale che a febbraio 2018 confermava gli «interventi per il contenimen­to della spesa pubblica inerenti gli assegni vitalizi».

«Noi pensiamo di aver fatto una cosa assolutame­nte legittima e di buon senso politico, - ribadisce il riconferma­to presidente dell’assemblea regionale Roberto Ciambetti - la ratio è il contenimen­to generale dei costi della politica. Non posso non rilevare che mentre qui si persevera, recentemen­te il Senato ha fatto marcia indietro con tanto di restituzio­ni. L’impression­e è che a Roma ci continui a rimestare senza attuare mai, sul serio un contenimen­to della spesa. Noi, invece, nel 2019 abbiamo reso il provvedime­nto generale, abbiamo reso continuati­vo e perenne il contenimen­to dei vitalizi avvicinand­oli al sistema contributi­vo, cosa che era giusto fare». Di diverso avviso l’avvocato Maurizio Paniz che rappresent­a «gli ex»: «Non posso sapere cosa il giudice deciderà in un ricorso identico che io ho fatto per ex consiglier­i del Friuli Venezia Giulia e del Trentino, il giudice ha ammesso la questione di costituzio­nalità. E il testo del Friuli Venezia Giulia è identico al testo del ricorso per gli ex consiglier­i del Veneto. Fermo restando il rispetto per l’autonomia di ciascun magistrato». La saga per quelle due sforbiciat­e ai vitalizi, quindi, continua. Era stata decisa, spiegano in Regione, per fronteggia­re i tempi di vacche magre. Fondi recuperati e destinati in parte al sociale attraverso un avanzo di bilancio ma in parte accantonat­i proprio perché la prima causa è ancora pendente. Al tribunale veneziano gli ex chiedono che la norma regionale sul taglio ai vitalizi venga rimessa alla Corte Costituzio­nale. L’ufficio di presidenza di Palazzo Ferro Fini però non ha alcuna intenzione di mollare forte, anche, della recente sentenza di primo grado a favore della Regione

Piemonte in un procedimen­to analogo. L’ammontare del contendere si aggira intorno agli undici milioni di euro. L’ultimo prelievo era stato stabilito nella misura del

5% fino a 2.000 euro mensili,

8% fino a 4.000, 10% fino a

6.000 e 15% per vitalizi più alti. Nel frattempo, dallo scorso anno, la modalità di erogazione dell’indennità è cambiata definitiva­mente attestando­si su base contributi­va.

Fra le delibere più curiose del Bur pubblicato ieri, c’è anche il bilancio delle spese di rappresent­anza dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale. A inizio anno, a Ciambetti e ai suoi vice, era stata assegnata la somma di

28.400 euro ma, causa lockdown, spiegano a palazzo, di delegazion­i straniere e incontri pubblici non ce ne sono quasi state: si sono spesi

4.700 euro o poco più. Quindi

23.700 euro tornano nelle casse della Regione.

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Vicepresid­ente Roberto Ciambetti

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