Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tre ragazzi afgani nascosti nel camion

Trovati in un mezzo che stava scaricando a Gambellara. Sono tutti minorenni

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GAMBELLARA Sono sbucati fuori dal camion arrivato a scaricare in una ditta di Gambellara e sono corsi via facendo perdere le loro tracce. Ma nel giro di poco sono stati rintraccia­ti, in un’area di sosta lungo

l’A4. Erano in tre minorenni afgani (e non è escluso che nel camion possano essere stati di più, che quindi sono riusciti a farla franca). Dai primi accertamen­ti avrebbero 15,

16 e 17 anni. Nessun documento con loro. Non sono positivi al coronaviru­s.

GAMBELLARA Sono sbucati fuori dal camion arrivato a scaricare in una azienda di Gambellara e sono corsi via facendo perdere le loro tracce. Ma nel giro di poco sono stati rintraccia­ti a qualche chilometro di distanza, in un’area di sosta lungo l’autostrada A4, all’altezza di Soave (Verona), dove potrebbero essere arrivati a piedi percorrend­o qualche chilometro attraverso i campi o grazie a qualche passeggio in auto.

Erano in tre, a quanto pare tre ragazzi minorenni afgani e non è escluso che nel camion possano essere stati di più, che quindi sono riusciti a nasconders­i così da non farsi trovare. Dai primi accertamen­ti avrebbero 15, 16 e 17 anni. Nessun documento con loro, niente che desse loro un’identità. Parlano solo la loro lingua e si sono fatti intendere a gesti.

Non è chiaro da quanto, se giorni o ore, fossero chiusi dentro il cassone del tir carico di pellet partito dall’Ungheria e arrivato in Italia via Austria. Non erano però sofferenti e in cattive condizioni di salute, vista anche la corsa fatta non appena l’autista ha aperto il camion, in sosta nel piazzale dell’azienda della zona industrial­e, la Dovaro Spa che commercial­izza prodotti per l’edilizia.

E, altro aspetto sicuro, non sono positivi al coronaviru­s: una volta fermati dai carabinier­i sono infatti stati sottoposti al tampone che ha dato esito negativo.

Affidati ad una casa famiglia della zona, non è ancora chiaro se verranno rispediti in patria. Di questo si occuperà l’autorità giudiziari­a visto che si tratta di minori. Accertamen­ti andranno fatti ora sulla loro identità e provenienz­a, cercando di ricostruir­e il loro viaggio della speranza, per capire se qualcuno li abbia aiutati ad entrare da clandestin­i nel nostro Paese. Accertamen­ti

sono d’obbligo anche sul camionista, un cittadino ungherese del 1964 che ha detto di non sapere di trasportar­e delle persone. I ragazzini si sarebbero sistemati nel carico a sua insaputa.

L’allarme, ai carabinier­i della compagnia di Valdagno, è scattato ieri a metà mattina. Quando dal cassone del tir ungherese si sono iniziati a sentire dei rumori anomali, come se qualcuno battesse per farsi aprire. Quando i portelloni si sono spalancati c’è stato un fuggi fuggi generale. Le ricerche scattate hanno portato i militari a rintraccia­re tre dei fuggitivi in autostrada. Ora sono al caldo, al sicuro. Benedetta Centin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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