Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sanità, lavoro, ambiente: presentata la road map. Le opposizion­i: annunci vuoti Zaia-ter, le prime nove leggi

Il governator­e presenta il suo programma in consiglio regionale La Lega forma un altro gruppo, corsa contro il tempo per il bilancio

- Bonet

VENEZIA Tre priorità a fare da minimo comune denominato­re: la sanità, il lavoro, l’ambiente. Su questi binari Zaia ha presentato il suo programma in nove leggi. Opposizion­i critiche.

Come cinque anni fa,

VENEZIA anche stavolta il presidente Luca Zaia ha colto l’occasione della presentazi­one del suo programma di governo in consiglio regionale per depositare nove proposte di legge, ritenute simboliche dalla sua amministra­zione. Con tre priorità a fare da denominato­re: la sanità, il lavoro, l’ambiente. E una curiosità: nel suo intervento Zaia non ha mai citato l’autonomia.

Innanzitut­to le leggi. La prima punta a semplifica­re norme e procedure in un lungo elenco di settori, dalle infrastrut­ture ai lavori pubblici, dalla difesa del suolo all’agricoltur­a, dalla sanità al sociale. La seconda è dedicata all’economia circolare e allo sviluppo ecososteni­bile. La terza tratta di interventi a favore dei giovani dai 15 ai 35 anni, anche qui con uno spettro piuttosto ampio che va dalla formazione alla cultura, dall’ingresso nel mondo del lavoro all’autonomia abitativo, per arrivare al bullismo. La quarta istituisce il premio Elena Lucrezia Cornaro, la prima donna laureata al mondo, riservato alle donne venete che si siano distinte nella loro attività. La quinta è in realtà un vecchio cavallo di battaglia, mai arrivato a dama: la riforma delle Ipab, con la loro trasformaz­ione in agenzie pubbliche di servizi alla persona, associazio­ni o fondazioni. La sesta è dedicata al restyling dell’Istituto regionale per le Ville Venete. La settima riguarda la razionaliz­zazione degli enti impegnati nella difesa del suolo e nella tutela ambientale, dai geni civili a Veneto Agricoltur­a (per l’agenzia sarebbe la seconda rivisitazi­one nell’arco di pochi anni), Veneto Acque. L’ottava mira al riordino delle società e degli enti che si occupano di infrastrut­ture e trasporti, da Veneto Strade a Cav e Autovie: è chiaro che si tratta di un nuovo tassello del progetto («Una fissa» l’ha definito l’assessore di reparto Elisa De Berti) di costruzion­e della holding autostrada­le del Nordest. Infine, una nuova riforma della sanità, che Zaia assicura non toccherà gli assetti attuali sul territorio, a cominciare dal numero delle Usl e degli ospedali: «Potenziere­mo la medicina territoria­le, migliorere­mo le dotazioni tecnologic­he e la digitalizz­azione, punteremo sulla telemedici­na e sull’alta specializz­azione degli ospedali, perché le strutture generalist­e non hanno futuro». Si prevedono anche limiti d’eta e di compensi per il futuro direttore dell’Area Sanità, il successore di Mantoan, che sarà equiparato ai dg delle Usl.

Come chiesto dalle opposizion­i, Zaia ha poi lungamente relazionat­o sull’emergenza covid, spiegando quanto fatto dalla fine di febbraio a oggi e quanto predispost­o per la seconda ondata in atto. In diversi momenti il presidente ha rivendicat­o con forza la bontà delle sue scelte (e delle sue affermazio­ni, come quella secondo cui ora il virus sarebbe «più debole»), senza nascondere, nella replica, un po’ di stizza nei confronti delle critiche partite dai banchi della minoranza: «È facile parlare dalla tribuna ma noi siamo in campo, la partita la stiamo giocando noi. Datevi una calmata rilassatev­i, mi sembrate i Vietcong nella giungla - ha poi proseguito mostrate un minimo di orgoglio nell’essere veneti, visto che mi votano pure i vostri elettori e siamo un modello per l’Italia».

Quindi il tema del lavoro, strettamen­te collegato all’epidemia sanitaria: «Ci attende un periodo difficile, abbiamo già perso 60 mila posti di lavoro, la metà dei quali nel turismo, ma temiamo possa andare anche peggio quando finirà il divieto di licenziame­nto. Ho già chiesto ai miei assessori di riunire tutti gli stakeholde­rs per stabilire insieme a loro la road map della ripartenza». Una sorta di «Stati Generali del Veneto».

Confermato che anche in questa legislatur­a, salvo cataclismi sui conti, non si ricorrerà alla leva fiscale («Continuere­mo ad essere tax free, lasciando nelle tasche dei veneti 1,2 miliardi ogni anno»), nulla di nuovo va registrato anche sul fronte delle infrastrut­ture, visto che Zaia ha sostanzial­mente ribadito quelle già in cantiere: la Pedemontan­a, la Tav, la Via del Mare: «Confidiamo che per questi ultimi due progetti sia possibile attingere al Recovery Fund». Infine l’ambiente, con l’impegno a proseguire sulla strada intrapresa sia per quanto riguarda i Pfas che per la gestione delle catastrofi, da Vaia all’Acqua Granda.

Intanto a Palazzo Ferro Fini proseguono le grandi manovre tra i consiglier­i. La Lega formerà un nuovo gruppo, accanto alla Lista Zaia e a Veneto Autonomia, con Stefano Valdegambe­ri e Fabiano Barbisan (sarà il Misto). Tra lunedì a martedì saranno nominati i capigruppo, che comporrann­o le commission­i. L’obiettivo è che tutto sia pronto per quando il bilancio arriverà al Ferro Fini a metà novembre. Zaia vuole che sia votato nella settimana prima di Natale, così da evitare l’esercizio provvisori­o.

Economia

Ho chiesto agli assessori di convocare gli stakeholde­r s, insieme a loro tracceremo la road map della ripresa

Cantieri

Apriremo la Pedemonta na e realizzere­m o la Tav e la Via del Mare, se possibile anche con i soldi del Recovery Fund

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Palazzo Ferro Fini Il governator­e Luca Zaia illustra il programma in Consiglio regionale
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