Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Noi, addetti alle pulizie, pagati 5 euro l’ora»
VICENZA Invisibili ma indispensabili. Sono gli addetti ai servizi delle pulizie, inglobati nel settore dei multiservizi, che ieri nel primo pomeriggio hanno protestato contro il mancato rinnovo contrattuale di fronte alla sede di Confindustria Vicenza, in piazza Castello, una delle associazioni datoriali che funge da controparte assieme a Legacoop, Confcooperative, Agci e Confapi. Una firma che i 30 mila lavoratori del Veneto, tra i quali seimila vicentini, attendono da oltre sette anni. «Prendiamo 5 euro netti all’ora – dice Laura Lanzarotti, della Fisacat Cisl, che opera all’interno dell’ospedale di Santorso - e nella prima fase della pandemia abbiamo affrontato le stesse paure e le stesse incertezze degli operatori sanitari, spesso senza la protezione necessaria di sicurezza, soprattutto nei luoghi più a rischio contagio». Un lavoro del quale ci si accorge solo quando non viene fatto e che oggi assume ancor più rilevanza, non solo in ambito ospedaliero ma un po’ ovunque. Vicenza, insieme a tutte le province del Veneto, si è mobilitata ieri aderendo allo sciopero nazionale indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, che a Roma hanno protestato di fronte al ministero del lavoro «Non solo per il rinnovo del contratto ma – come sostengono i sindacati - contro gli appalti al massimo ribasso, il dumping contrattuale, la mancata formazione, i lavori usuranti, la discriminazione delle regole vigenti e dpi nei servizi essenziali per i lavoratori pubblici e privati».
La manifestazione vicentina, che si è svolta sotto lo stretto controllo di polizia, carabinieri e polizia locale, e alla quale ha partecipato solo una rappresentanza dei lavoratori per ragioni di sicurezza contro gli assembramenti, è stata preceduta da una videoconferenza con il prefetto. Nel corso dell’incontro i rappresentanti sindacali hanno fatto presente le criticità del comparto e chiesto il riconoscimento del ruolo dei lavoratori tramite il rinnovo del contratto nazionale, comprensivo di un salario dignitoso.