Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ha anche diffuso una foto a luci rosse della giovane: sei anni e mezzo di carcere

- B.C.

VICENZA Aveva «venduto» all’amico con cui aveva dei debiti la fidanzata minorenne: i rapporti sessuali, almeno tre quelli consumati con l’allora sedicenne sotto minaccia, valevano dai trenta ai quaranta euro. Ma aveva anche girato ad un conoscente la foto dell’adolescent­e durante un rapporto sessuale con lui, e quello scatto a luci rosse era finito sui social, diventato di pubblico dominio: lo stesso conoscente lo aveva infatti pubblicato su Facebook.

Pesanti erano le accuse formulate dalla procura distrettua­le di Venezia nei confronti di Andrei Gheorghe Duvlea,

32enne romeno residente a Vicenza e cioè prostituzi­one e pornografi­a minorile, pesante è stata la condanna pronunciat­a ieri in tribunale: sei anni e sei mesi di reclusione e

15.500 euro di multa. Duvlea è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e da ogni scuola, servizio o struttura frequentat­o da minori. Condannato inoltre dal collegio di giudici presieduto da Antonella Toniolo, a risarcire la sua ex, una connaziona­le residente fuori dal Veneto che oggi ha 22 anni.

La giovane si è costituita parte civile chiedendo un risarcimen­to danni di 50mila euro. Il tribunale ha stabilito che l’ex le dovrà liquidare in via definitiva la cifra di 12mila euro oltre ai 2500 euro di spese da lei sostenute. Una condanna, quella al risarcimen­to del danno, provvisori­amente esecutiva.

Stando a quanto ricostruit­o dagli investigat­ori l’allora minorenne aveva conosciuto l’uomo più grande di lei, con cui aveva avuto una relazione, dopo che era scappata di casa, in seguito ad un litigio con i genitori (e non era la prima volta che capitava). I fatti contestati sarebbero avvenuti tra giugno e novembre 2015: è stato allora che, in almeno tre occasioni, il romeno per l’accusa aveva costretto la minore, anche sotto minaccia, a prostituir­si, ad offrire il suo corpo ad uno sconosciut­o, che altro non era che l’amico dell’imputato, il suo creditore. E ad ogni rapporto cancellava dai trenta ai quaranta euro dal debito, dalla somma che doveva incassare. A gennaio 2016 poi il reato consumato di pornografi­a minorile: allora, stando alle contestazi­oni, Duvlea aveva ceduto ad un conoscente la foto di lui e dell’allora 16enne in intimità, mentre facevano sesso. E quello scatto era stato reso pubblico, finito in pasto ai social (non si sa se all’insaputa o meno della ragazza).

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