Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Consumi in caduta a settembre
VENEZIA Nei primi nove mesi 2020 la flessione dei consumi in Veneto nei settori ristorazione, abbigliamento e non-food è stata del 36,7%, alle spalle di Emilia Romagna (-38%), Toscana (-37,6%), Lombardia (-37%) e Lazio (36,8%). A livello di province quella di Venezia, con un calo del 40,5%, si pone dietro solo a Firenze (40,5%), mentre seguono Verona (-33,1%) e Vicenza (31,2%). Sono alcuni dei dati riportati dall’Osserva-torio di Confimprese, l’associazione dei marchi della grande distribu-zione, Ernst & Young, che si spinge fino alle città capoluogo, riconoscendo il primato negativo n Veneto ancora a Venezia (-43,7%) . Limitandosi al solo settembre, rispetto al 2019, il Veneto accusa ancora un
-16%, in una classifica guidata dal -18,4% dell’Emilia Romagna. Le ricadute sulle province venete sono ancora più marcate nel Veneziano (25,6%) e nel territorio di Padova (-21,7%), con perdite meno impattanti, invece, a Treviso (-14,6%), Verona (7,7%) e Vicenza (-5,8%). In senso generale, l’indagine registra gli andamenti peggiori nella ristorazione che chiude settembre a -18%, mentre nei primi nove mesi dell’anno i minori ricavi valgono il 37,8%. L’abbigliamento, con un
-12,9%, peggiora a settembre la contrazione rilevata il mese precedente, condizionato dall’effetto dei saldi. Complessivamente, dall’inizio dell’anno il settore accusa un calo dei consumi per il 35,3%.
Il non food (intrattenimento, ottica, arredo casa e oggettistica) mostra performance migliori rispetto agli altri due settori, (-6,9% a settembre,
-26,5% sui nove mesi), grazie ai benefici di un periodo lockdown ridotto; ma i viaggi perdono da gennaio il 62%.