Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Effetto chiusure «Consumi crollati del 15%»
VENEZIA Dall’inizio del 2020 i consumi di residenti e turisti nelle città venete si sono ridotti di oltre il 15%. Patrizio Bertin (Confcommercio) e Mario Pozza (Unioncamere) hanno presentato ieri i dati sul commercio.
«La pandemia ha
TREVISO messo le piccole e medie imprese di fronte a una situazione nuova e ha fatto prendere coscienza di una metamorfosi quasi naturale dei comportamenti dei consumatori. Sono sfaccettature che vanno interpretate, la nostra battaglia comincia adesso ma vorremmo da parte della politica lo stesso nostro pensiero di strategia e non interventi di sussidi o aiuti che poi aiuti non sono». Così Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, intervenendo ieri, insieme al leader di Unioncamere regionale, Mario Pozza, alla presentazione di uno studio dal titolo «Il commercio al dettaglio in Veneto in balìa del Covid».
Si tratta di un’analisi condotta dall’area studi dell’ente camerale sulle ricadute della chiusura per lockdown della scorsa primavera e sulle variazioni subentrate nelle abitudini di acquisto della popolazione.
Va premesso che gli esercizi commerciali toccati dall’obbligo di serrata sono stati 25 mila, dunque oltre il 50%, e quasi uno su due è legato al sistema tessile-moda-calzature. Nel complesso hanno abbassato le serrande tre aziende su cinque e con lo stop è stato posto in cassa integrazione un dipendente su due. L’alterazione al giro di scontrini non è stata dunque uguale per tutti, anzi. Il calo delle vendite non ha riguardato il segmento dei beni alimentari e dei generi di prima necessità, ambiti in cui, al contrario, si è registrata un’espansione dei ricavi. Nei primi nove mesi dell’anno a fronte di una contrazione del 13,5% del no food, si è osservato un incremento del 3,1% delle vendite di beni alimentari. Nel complesso, il calo negativo dei consumi del 6,3% deriva dalla combinazione di una vistosa flessione nelle piccole superfici di vendita (-11,3%), di un raffreddamento più attenuato
nella grande distribuzione
(-2,8%) e di una grande accelerazione, invece, per i canali di vendita on line (+29,2%).
Secondo Confcommercio dall’inizio del 2020 i consumi di residenti e turisti si sono ridotti in Veneto di oltre il 15%, contro una flessione media nazionale di 11 punti, mentre, in base ai dati dell’agenzia regionale Veneto Lavoro, il commercio al dettaglio paga la pandemia con una contrazione calcolata finora in circa
2.100 posizioni lavorative. «Quello presentato oggi — ha aggiunto Pozza — è un primo focus che avrà presto delle repliche su altri settori, a cominciare dai trasporti e a seguire con il mondo del beverage». Ma le conseguenze delle misure governative introdotte per contenere la diffusione del virus sono declinate in modo diverso, e non meno inquietante, dal gruppo delle informazioni commerciali Cerved. Relativamente al solo mondo della ristorazione, che nella pandemia ha finora perso il 56% del fatturato e ha visto crescere le sofferenze per mancati pagamenti del
73%, le società di capitali che risultano essere diventate vulnerabili ad infiltrazioni criminali in seguito al Covid-19 in Veneto sarebbero 312, ossia il
15% delle imprese di questo taglio, su un totale nazionale di 9 mila.
E’ anche in quest’ottica che Cerved ha annunciato ieri di aver rafforzato la propria offerta di servizi di antiriciclaggio attraverso l’acquisizione di Hawk, società di Roma già partner di Cerved specializzata in soluzioni modulari per soddisfare tutti i requisiti previsti dalla normativa italiana. Per Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved, «la crisi economica rappresenta un terreno fertile per chi abbia ampia disponibilità di denaro contante derivato da attività illegali da reinvestire in proprietà o quote di controllo di società in difficoltà finanziaria».
Patrizio Bertin La pandemia ha messo le piccole e medie imprese di fronte a una situazione nuova e alla metamorfosi dei comportamenti dei consumatori
Il dossier
A fronte di una calo del 13,5% del no food, si è osservato un incremento del 3,1% nelle vendite di beni alimentari