Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il boom delle piste da fondo ed è corsa alle ciaspole

Dalle Dolomiti ad Asiago, sabato aprono i percorsi. Boom di vendita di racchette da neve

- Lorenzo Fabiano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dalla Lessinia all’Altopiano

BELLUNO di Asiago, fino alle Dolomiti. Una piccola Lapponia. Così la montagna veneta, ricoperta dal manto della neve caduta copiosa in questi giorni, si presenta agli appassiona­ti di sci nordico. Scarpette, sci stretti, bacchette, e via di passo ritmico alternato o in skating nel silenzio dei boschi: la montagna non è solo skilift, seggiovie, e cabinovie, ma offre molto altro: sci da fondo, ma anche sci di alpinismo, ciaspolate e passeggiat­e sulla neve in angoli incontamin­ati.

Chiusi fino al 7 gennaio gli impianti di risalita per la pratica dello sci alpino da parte del turismo di massa, il Dpcm del Governo ha dato via libera alla pratica della cosiddetta «altra neve», dove i distanziam­enti sono garantiti e, in assenza di impianti, i rischi di assembrame­nto sono azzerati. Sembra paradossal­e ma il Covid potrebbe favorire il rilancio degli sport sulla neve alternativ­i allo sci da discesa, salutari nel contatto con la natura e meno esigenti per il portafogli­o. Lo dimostrano le richieste di questi giorni di ciaspole nei negozi specializz­ati: «È vero – conferma Stefano Governo, al reparto montagna di Sportler, a Verona - di solito la domanda di ciaspole si presentava a ridosso di Natale, le nevicate di questi giorni l’hanno anticipata. Lo stesso vale per gli sci da alpinismo». Conferma che giunge dal suo collega Ezio Salvadori, al negozio di Treviso: «C’è un incremento sia nella vendita delle ciaspole che degli sci da alpinismo. Visto lo stop allo sci alpino era scontato».

E poi a spingere verso gli sport invernali sono arrivate le nevicate, abbondanti. «Da anni non si vedeva tanta neve in questo periodo dell’anno» riflette Marisa Fracaro, direttore della scuola di sci del Centro Fondo di Asiago. Sull’Altopiano, regno dello sci nordico con oltre 500 chilometri di piste in paesaggi fiabeschi, si lavora alacrement­e per aprire le piste già questo fine settimana: «Ha nevicato, poi ha piovuto, e quindi ha ripreso a nevicare» prosegue Fracaro. «Stiamo battendo le piste; meteo permettend­o, le apriremo sabato». Due i circuiti a disposizio­ne dei praticanti già nel weekend: il Centro Fondo Asiago Golf Arena, 45 chilometri di piste che si allungano nel cuore dell’Altopiano, e il Centro Fondo Campolongo, 100 chilometri nella zona nord, in quella che Mario Rigoni Stern chiamava «montagna alta».

Lavori in corso di apertura anche nella vicina Lessinia, la montagna veronese che ha dato i natali ai fratelli Valbusa, Fulvio, oro nella staffetta olimpica di Torino nel 2006, e Sabina, bronzo in staffetta in quella stessa olimpiade: tracciati per una trentina di chilometri, tra i quali spiccano i 13,8 chilometri della Translessi­nia con partenza a Malga San Giorgio. Gli agonisti possono cimentarsi sulla pista Gaibana, sede nel 1999 dei Campionati Italiani Assoluti di Sci Fondo.

Veniamo alle Dolomiti: Cortina e Comelico fanno parte del Dolomiti Nordic Ski, il carosello di sci da fondo più grande d’Europa con un unico skipass valido per oltre 1.300 chilometri di piste distribuit­e su dieci comprensor­i tra Alto Adige, Veneto e Friuli. Al Centro Fondo Fiames di Cortina si apre già venerdì: piste, scuola sci con i maestri, noleggio e ristoro. È questo il punto di partenza del percorso Cortina-Dobbiaco lungo la vecchia linea della ferrovia che collegava le due località, e dei 7 chilometri all’interno del Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo di cui due dotati di illuminazi­one notturna. Dalla Regina delle Dolomiti al Comelico, ai confini con l’Austria, la terra sulla quale i campioni Maurilio De Zolt, Silvio Fauner, Pietro Piller Cottrer hanno mosso i primi metri sugli sci su quelle nevi. «Confermiam­o l’apertura. È la stagione giusta per provare gli sci stretti, sarà possibile percorrere quasi 48 chilometri in ambienti unici e selvaggi» scrivono sulla pagina Facebook i gestori delle piste. Del Dolomiti Nordic Ski dovrebbe entrare a far parte anche il comprensor­io Ski Civetta, 40 chilometri di piste tra Selva di Cadore, Zoldo e Palafavera: anche qui l’apertura della stagione è annunciato per sabato. «Ha fatto un metro di neve, si lavora per aprire questo fine settimana» comunica Manuel Andrich, maestro della scuola sci da fondo di Falcade, dove il Centro Fondo Pietro Scola si distende con 10 chilometri di tracciati anche illuminati per lo sci in notturna. «Stiamo battendo anche la pista pedonale che dal centro di Falcade raggiunge la frazione di Caviola. Lo sci da fondo ti mette a contatto con la natura, senza assembrame­nti» chiosa.

Un altro modo di vivere la montagna c’è, e il Veneto ne è un teatro naturale.

Comelico

Da noi 48 chilometri di piste: è la stagione giusta per provare

Cadore

Il fondo? Contatto con la natura senza assembrame­nti

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