Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Addio al maestro Busnardo «La musica era la sua gioia»
La figlia: lo gratificava diffondere la bellezza delle note
MUSSOLENTE La musica, la sua grande passione, l’ha accompagnato fino alla fine, fino alla scorsa settimana quando il maestro Antonio Busnardo, originario di Casoni di Mussolente, si è spento all’età di 92 anni all’ospedale San Bassiano. «Come va oggi Antonio? Dipende da che melodia suoniamo». Così, raccontano i familiari, aveva risposto al medico poche ore prima che venisse a mancare. Anche nella malattia la musica per Busnardo era rimasta il suo più grande amore nonostante la vita lo avesse portato a fare tutt’altro, imprenditore nel settore della pelletteria.
Diplomato in organo a 19 anni, Busnardo aveva studiato anche pianoforte, clarinetto e fisarmonica. La musica era entrata nella sua vita già in tesacra nera età e a soli 8 anni suonava già l’organo della chiesa di Casoni di Mussolente, parrocchia che ha servito, con le sue note, per oltre mezzo secolo. Componente di gruppi come la Filarmonica Bassanese, l’Orchestra Pietro Fontana e «Ars in musica», è stato anche maestro di cantanti lirici e alla musica classica ha affiancato anche esperienze differenti come il jazz, esibendosi con il «Rama Quartet» nei locali del bassanese. Raggiunta la pensione ha approfondito la conoscenza della musica dedicando il suo tempo ad accompagnare le cerimonie liturgiche in molte parrocchie. Nel 2013, anno in cui è stata ricoverata la moglie, è entrato in contatto con il pensionato «La Madonnina» di Bassano dove regolarmente si recava per allietare le giornate dei residenti. Ha continuato a farlo anche nel corso di questo 2020 quando, da gennaio, lui stesso era divenuto ospite della struttura. «Abbiamo fatto in modo di procurargli una tastiera facilmente trasportabile - spiega la figlia Giovanna - e così il personale della struttura poteva accompagnare nostro padre da un piano all’altro per permettere a tutti gli ospiti di ascoltare la sua musica. Quando suonava era la persona più felice del mondo e ci piace pensare che le sue note abbiano aiutato gli anziani ospiti della Madonnina a vivere un po’ meglio questo anno così difficile per tutti, in cui anche lui aveva combattuto, vincendola, la sua battaglia contro il Covid».
« Ciò che più lo gratificava conclude la figlia - era il poter diffondere la bellezza della musica e non ha mai smesso di farlo fino a pochi giorni fa quando ha eseguito per l’ultima volta la sua amata “Gabriel’s oboe”».