Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Contagi record, vaccini dal 10 gennaio

Caso Veneto, superato il muro dei 5.000 positivi al giorno. Assalto alle città e assembrame­nti

- Zambon

VENEZIA Nel giorno in cui si registra il numero record di oltre 50000 nuovi positivi, il doppio della Lombardia, i capoluoghi sono stati presi d’assalto tanto da costringer­e i sindaci a chiudere i varchi. Attesa per il vaccino: prime dosi dal 10 gennaio.

VENEZIA Gialli siamo gialli ma pare che il messaggio non sia stato preso per il verso giusto: quello della responsabi­lità. Nel giorno in cui (sui dati del mattino) si registra il numero record di oltre cinquemila tamponi positivi, più di tremila ricoverati e 110 decessi, il Veneto si è riversato nei centri cittadini in massa. Tesi come corde di violino i sindaci che non si aspettavan­o potesse riproporsi l’affollamen­to, persino peggiorato, del week end del Black friday. «L’unica àncora di salvezza a questo punto dice il presidente della Regione, Luca Zaia - è il vaccino. Secondo il Governo fra il 10 e il 15 gennaio, si partirà. Ho chiesto di poter inserire nella prima fase anche altre fasce di popolazion­e come gli over 70».

In ballo c’è ancora il braccio di ferro sulla cancellazi­one del «confinamen­to nel proprio comune» il 24, 25 dicembre e 1 gennaio. I ministri, da Roberto Speranza a Francesco Boccia, confermano di essere «contrariss­imi». Ieri la piccola Treviso si è ritrovata assediata da serpentoni di auto dirette verso il centro che si è saturato al punto da dover chiudere i varchi d’accesso alla città. Non era mai successo. Il sindaco del capoluogo della Marca, Mario Conte, ha ordinato alla Polizia municipale e alla Protezione civile di chiudere l’accesso a Calmaggior­e, il corso centrale della città, la via dello shopping, per l’eccessivo affollamen­to già nel primo pomeriggio. Così alle

16 si è deciso di chiudere. «Abbiamo tenuto costanteme­nte monitorato il flusso delle persone attraverso le numerose videocamer­e spiega Conte - e quando ci siamo resi conto che non sarebbe stato possibile rispettare una adeguata distanza reciproca abbiamo deciso. In tempi normali i sindaci lavorano per riempire le città e mi piange il cuore aver dovuto prendere una simile decisione». Eppure il messaggio è chiaro: oggi, Santa Lucia, le misure, dovesse essere necessario, saranno le stesse. Verona non è nuova al contenimen­to. Anche ieri è scattato il senso unico pedonale nella centraliss­ima via Mazzina per evitare assembrame­nti.

A Padova, naso all’insù per ammirare il videomappi­ng fra i banchetti di piazza delle Erbe erano stipate almeno

200 persone e le code all’esterno dei negozi per lo shopping di Natale sono proseguite da mattina a sera. Piena zeppa anche piazza Ferretto a Mestre. Ed anche Vicenza, nonostante il lutto per l’addio a Paolo Rossi, registra qualche affollamen­to. Mentre le città tentavano di respingere l’assalto pre natalizio, si teneva la video conferenza fra le Regioni, il ministro per gli Affari regionali Boccia, alla Salute Speranza e il commissari­o Domenico Arcuri. Unico punto all’ordine del giorno: la campagna vaccinale.

«Il Piano vaccini è una sfida epocale che dobbiamo vincere tutti insieme. - scrive Boccia in una nota - La riunione fatta oggi in emergenza è stata molto utile e operativa; si sono ridotti i tempi di distribuzi­one delle prime dosi. Lavoriamo senza sosta, giorno e notte, dal lunedì alla domenica per arrivare a gennaio pronti per la distribuzi­one capillare su tutto il territorio nazionale, nei quasi 300 presidi individuat­i per la somministr­azione che riguarderà in una primissima fase operatori sanitari che lavorano nelle strutture sanitarie e ospiti e personale sanitario delle Rsa». Si accelera dunque anche se resta l’incognita di un Vaccini Day europeo. Entro domani alle regioni che non l’hanno ancora fatto, si è chiesto di consegnare i numeri precisi per la prima fase vaccinale. Il Veneto ha già spedito tutto settimane fa. Per i presidi ospedalier­i si contano 80.420 persone, per le Rsa 66.323, per i presidi dedicati a minori, disabili, psichiatri­ci, tossicodip­endenti 24.260. Totale finale fra ospiti e operatori:

171.003 persone. Arriverann­o quindi oltre 342 mila dosi per la doppia somministr­azione necessaria con il vaccino Pfizer. Alla casa farmaceuti­ca verrà fornito già lunedì l’ordine con il numero preciso di dosi per la prima tranche corrispond­ente al primo trimestre. Zaia conferma la modalità della vaccinazio­ne: «L’abbiamo già visto con i tamponi, con numeri così importanti, l’unica via sono punti d’accesso di massa». Quanto alle categorie, Boccia annuncia che oltre a Rsa, sanitari e residenze per soggetti fragili, ci saranno nella prima fase anche forze dell’ordine e over 80.

La priorità è «blindare» col vaccino le categorie più a rischio. E i numeri, ancora una volta, confermano che non c’è tempo da perdere: i dati del bollettino di ieri sera registrano un totale di 3.222 ricoverati per Covid-19 di cui

2.853 in area non critica

(+44) e 369 in terapia intensiva. Qui, nel reparto dove circa un paziente su due non ce la fa, il segno è negativo: -6. Un piccolo segno di speranza.

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Verona. Sotto, il senso unico pedonale fra Calmaggior­e e Duomo a Treviso (foto Fotoland e Balanza)
Pienone qui sopra sensi unici pedonali in via Mazzini a Verona. Sotto, il senso unico pedonale fra Calmaggior­e e Duomo a Treviso (foto Fotoland e Balanza)

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